Quante volte avremmo voluto sprofondare in un mare di queste attenzioni “♥COCCOLE♥”, ma la provenienza di questa onomatopeica, calda, tiiiitillante e umida parola qual’è? Coccolare ha radice da còccolo: forma allungata di còcco, “uovo”, ricordate di quando si parlava che la nonna dava da bere un bel ovetto al mattino, come una cosa affettuasa senza parole, come fare una coccola per quei tempi, cioè, come una cosa gradita a riceversi. Per connotati più eterei dobbiamo riferirci alla parola ♥effusione♥. Se coccolare equivale al prendere qualcosa di gradito, l’effusione è lo spargere (effondere, dal latino effondere, ex, “fuori”, e fùndere, “spargere”). C’è, tra coccola ed effusione, tra prendere e dare, una parola perfettamente completa: ♥affetto♥. Viene sempre dal latino, afficere, “toccare” o “commuovere lo spirito” – e altresì “attaccare”, “rendere infermo” (il corpo). L’affetto che non è, né odio né amore, ma causa di entrambi. Essere “affetti” da qualcosa significa far sì che qualcosa si scateni dentro di noi, e questo qualcosa non ha vincoli, se non il fatto che ne siamo irrimediabilmente condizionati. Perché questa mia riflessione? La causa sono quei film che sono coccole per il cuore, immagini di effusione ed affetto. Ecco appunto, per parlarne, per sentirne, per viverle, per non esserne mai senza, pane e cinema, tra una coccola e un po’ (a volte è più di un po’) di ♥NUTELLA♥, tra un’effusione e musica, tra un abbraccio con affetto . . . la differenza siamo noi e chi è con noi. Accoccolati in compagnia di un bel film sentimentale, con il/la partner o l’Amico/a . . .
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