Cari amici. Continuo con questo mio diario di bordo, riportando le impressioni che ho avute in seguito alle visioni di questo settembre. Credo che proseguirò anche in futuro nel raccontarvi ciò che mi succede qui, invece di dare in pasto agli squali dei social network le informazioni preziose ricavate dal cinema, ve ne faccio destinatari, se vorrete, chiaramente, accondiscendere a tale compito.
Visto al Mac-Mahon: sconcertante il montaggio scelto da Aldrich per ritrarre l'angoscia: dei tre vertici, il suono del telefono, Bette Davis, e Joan Crawford e senz'altro quest'ultimo a farsi carico di accumulare l'angoscia, mervagliosa attrice.
Visto all'Entrepot: l'ho trovato attuale, per nulla scontato, di solito le cose che mettono in ridicolo l'italianità passano tutte sotto silenzio nel bel paese. In Francia ha avuto un riscontro positivo, soprattutto da parte della critica. Un film prezioso.
Titolo originale Non ma fille, tu n'iras pas danser
Regia di Christophe Honoré
Con Chiara Mastroianni, Marina Foïs, Marie-Christine Barrault, Jean-Marc Barr, Fred Ulysse
Visto al Pathé Place de Clichy: quando il cinema francese stecca, lo fa in maniera clamorosa. Honoré si crede a tratta il Fassbinder di Querelle; i suoi entractes incocepibili, sono forzatura della storia che già di per sé non arriva a trovare un suo quid. Chiara Mastroianni superba, ma con l'assillo di dover far l'isterica, in perdita di punti d'appiglio, naufraga come il resto del cast, costellato da attori feticcio, uno su tutti Louis Garrel, sopravvalutato alla stregua del regista di questo film, che si premura di scritturarlo ad ogni ciak negli ultimi tempi.
Con Norma Shearer, Joan Crawford, Joan Fontaine, Rosalind Russell, Mary Boland
Visto allo Champollion: un pezzo di storia del costume; la sequenza a colori, rivoluzionaria per l'epoca, sul grande schermo acquisisce ancor più rilevanza, e la scenaggiatura (da una pièce teatrale) è uno scoppio continuo, grande poi la Russell nel ruolo della spiona voltafaccia a giusta controparte delle melense attitudini della Shearer e della Widler (la figlia). Ma il ventaglio femminile è esaustivamente esposto in tutte le sue forme, in tutti i suoi clamori.
Visto all'espace Galande: "When eddy said, he didn't like his teddy you knew he was a no good kid na na, but he threatened your life with a switch blade knife...what a guy, makes you cry, und I did"
Visto all'Action Ecoles: commedia brillante, non una delle migliori di Grant, spalleggiato (e osteggiato) da una battagliera Rosalid Russell, vulcanica donna piena di humor e battute al vetriolo. Godibile, non eccelso.
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