Peccato metterne sulla scialuppa solo sette ! Ma per un nostalgico classe 1951 sono il top dei generi già toccati con meno realismo e lirismo dai vecchi classici. Tocca lasciare fuori i western di John Ford, i coloniali di Zoltan Korda, i colossal di David Lean, le avventure di Michael Curtiz e Raoul Walsh, i geniali di Roman Polanski, i violenti di Don Siegel e poi avanti con il folle John Landis, l'esilarante Blake Edwards, i gusti forti di Luc Besson e la poesia di Rappenau e di Olmi, ed i grandiosi Steven Spielberg, Francis Coppola e Clint eastwood. Allarghiamo la scialuppa !!!
Titolo idiotamente italiano di "Jeremy Johnson". Western delle montagne, tipo Il grande cielo, realistico, lirico e potente. Splendido e sobrio Robert Redford, solo contro la natura e gli uomini. Paesaggi top.
Con Burt Lancaster, Bruce Davison, Jorge Luke, Richard Jaeckel
Titolo idiotamente italiano di "Ulzana's raid". Apaches nella loro vera dimensione. Splendido Burt Lancaster, crepuscolare in una storia crudele e senza retorica.
Con Rod Steiger, Christopher Plummer, Orson Welles, Jack Hawkins
Gigantesco affresco veramente storico, uno dei pochi realistici di ambiente napoleonico, assieme a "I duellanti" di Scott, "Guerra e pace" del, fedelissimo al testo ma pesantissimo, Bondarcjurk e del poetico "Colonnello Chabert", con un fenomenale Depardieu.
Con Burt Lancaster, Peter O'Toole, Simon Ward, Denholm Elliott
Epica coloniale britannica, con la giusta esaltazione anche del valore dei nativi. Spettacolare e critico al punto giusto. Peter O'Toole contorto e grande come sempre. Complemento del vecchio "Zulu", con un giovane e smagliante Michael Caine, merito del vecchio Stanley Baker.
Con Jürgen Prochnow, Herbert Grönemeyer, Klaus Wennemann, Hubertus Bengsch
Bellico realistico e senza retorica, drammatico senza speranza, esordio nel grande cinema di Petersen, bravo ma discontinuo, sempre interessante. Ottimo esempio di film bellici senza tante esplosioni e fiammate, ma attenti al dramma dei personaggi.
Azione, spionaggio e riferimenti (allora) d'attualità, con un Sean Connery serioso e coinvolgente. con il dovuto rispetto per l'avversario. Diverso, ma ben in compagnia con il grande De Niro di Ronin e con l'iper attivo "Peacemaker".
Splendido film, con il solito grande ed eroico Errol Flynn. Anche se è un film di propaganda, affidata al personaggio del giornalista e girato in tempo di guerra. Curiosità: i britannici ne bloccarono la circolazione perchè sembrava che in Birmania si fossero fatto il mazzo solo gli americani, mentre erano in minoranza, e qui i britannici non si vedono proprio se non nei due scout. Hollywood rimediò aggiungendo una didascalia ai titoli riconoscendo la realtà.
Con Alberto Sordi, Serge Reggiani, Eduardo De Filippo, Carla Gravina
Splendido film, con il solito grande Albertone. Era l'unico film che rappresentava il dramma dell'8 settembre vissuto dai militari, al solito in chiave tragicomica cara al cinema italiano.
Splendido film di guerra con insuperabili scene di battaglia / macello tipiche della 1^ gm. Anche questo stravolge il senso del libro di Remarque da cui è tratto, che ha un piglio antimilitarista che il film non ha .
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