Spesso crediamo di essere invincibili e di poter controllare tutto, compreso l'ambiente che ci sta intorno che, molto spesso, non rispettiamo. Il rapporto tra l'uomo e il mare, ad esempio, è sempre stato un soggetto molto presente al cinema ("Il vecchio e il mare", "Moby Dick", "Titanic"...), o le sfide con gli animali "più forti", mentre negli ultimi tempi, finalmente, è andato aumentando l'interesse per la salvaguardia dell'ambiente (col moltiplicarsi di documentari di ogni genere), anche se la strada, mi pare, è ancora lunga. La natura è sempre più forte e l'uomo dovrebbe imparare a conviverci se non vuole subirne le conseguenze.
Con tempi e modi quantomeno inverosimili, ma visivamente efficace, l'intero equilibrio planetario (anche se focalizzato maggiormente sugli USA) muta portando l'essere umano, principale causa di tutto questo, ad una situazione completamente nuova. E' la versione blockbuster dei documentari più "accademici", meno scientifica ma con più potenziali spettatori/"ascoltatori".
In rappresentanza di tutti i documentari sul tema, l'ultimo in ordine di tempo che ho visto. Il messaggio è chiaro: siamo al limite, abbiamo poco tempo per cambiare rotta (ma l'inerzia di tanti è forte). Con l'impegno (anche produttivo) di Leonardo DiCaprio, il film è ben realizzato e coinvolgente. Ma in pochi, americani inclusi (Bush sicuramente non è tra questi), l'hanno visto.
Cosa c'è nell'aria di così terribile da spingere gli esseri umani al suicidio? La minaccia in questo caso è invisibile, quasi metafisica, ma si insinua ovunque ed è difficile sottrarsi (tranne i protagonisti, ovviamente). Non è scienza, certo, ma sottolinea come l'uomo possa essere piccolo e impotente.
Con Michel Serrault, Daniel Auteuil, Laura Morante, Jorge Perrugorría
La storia, purtroppo più che vera, di come l'uomo possa cercare di sfruttare senza molti scrupoli l'ambiente che lo circonda per i propri interessi e di come sia sordo di fronte ai numerosi "avvisi" dati, in questo caso, dalla montagna. Purtroppo, almeno per il nostro paese, una lezione (da molti dimenticata) che non è servita a nulla (il disboscamento selvaggio, l'edilizia sfrenata e "condonata", gli "ambientalisti" contro le eoliche e all'ecologica ferrovia ma a favore dei ben più inquinanti e pericolosi mezzi su gomma, i governi e i cittadini indifferenti alla raccolta differenziata e allo spreco energetico, il no all'energia idroelettrica, al solare, al nucleare...).
La Natura, con la N maiuscola, tanto agognata dal protagonista, da una parte simbolo di purezza, semplicità, libertà da tutto e tutti, diventa maligna: anche delle piccole insignificanti bacche possono rivelarsi fatali. Un film magnifico, una storia (vera) che colpisce e fa riflettere.
L'uomo che manipola la natura fino al punto di riportare in vita animali e piante ormai estinti da milioni di anni, proprio per la selezione che essa stessa ha operato: e il risultato non può essere che devastante. E tutto per intrattenere le facoltose famiglie che possono permettersi una vacanza in un parco divertimenti senza precedenti: lo spettacolo, comunque, è assicurato.
A proposito del mare, una delle ultime pellicole sull'eterna battaglia tra l'uomo e l'oceano: da una parte fonte di vita ma, all'occasione (e in questo caso sono ben due le tempeste, già disastrose prese singolarmente, che si abbattono sul peschereccio di George Clooney & co), anche di morte.
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