Ho visto tutti gli western che valeva la pena di vedere…e anche tanti altri che non valeva la pena vedere. Da troppo tempo il genere langue, incapace di destarsi dal coma profondo cui lo ha condannato il revisionismo degli anni ’70. Dopo di allora opere di pur pregevole fattura (Silverado – L’ultimo dei Mohicani) non riescono a ricreare un “movimento”. Lo spettatore è tiepido di fronte ai tentativi di Costner (Open range) e Hill (Geronimo), registi che ancora credono nel genere. Pure Eastwood ci crede ma il suo”Gli spietati”, che si guadagnò l’appellativo di “definitivo”, rischia di essere la pietra tombale del genere. La distribuzione certo non aiuta condannando all’invisibilità film che avrebbero meritato qualche chanche in più (L’insaziabile - Caccia spietata). “Appaloosa”, che al sottoscritto non è piaciuto, ha avuto perlomeno il merito di riportare gli spettatori in sala ma che si tratti di un nuovo inizio ho forti dubbi. Un genere che ha accompagnato il cinema dagli albori, che ha saputo rivisitarsi ed evolversi oggi è al palo. Eppure tanto è il materiale che ancora si potrebbe trattare, il western è stato essenzialmente sogno, ha re-inventato un’epoca che è risultata storicamente inattendibile e forse proprio da qui si potrebbe ripartire: dalla Storia. La storia del west presenta episodi che di rado sono finiti sul grande schermo, andrebbero interpretati ma forse oggi non ci sono i cantori adatti a raccontarli…o forse non c’è più il pubblico per recepirlo…o forse non è più tempo di western.
Titolo: Seppellite il mio cuore a Wounded Knee. E' il canto di morte di Cavallo Pazzo, mai sconfitto dalle giacche blu, costretto alla resa dal freddo e dagli stenti che minacciano il proprio popolo. Ma per il generale Sheridan il solo indiano buono è quello morto.Cavallo Pazzo muore, ucciso a tradimento da un antico compagno, e per le nazioni delle pianure inizia un inesorabile tramonto.
Con Robert Hossein, Maurice Ronet, Jean-Louis Trintignant, Paul Frankeur, Jean-Pierre Kalfon
Nel 1877 i Nez Percès che mai hanno combattuto l'uomo bianco, iniziano una fuga lunga 3 mesi verso il Canada per non finire in una riserva. Vinceranno tutte le battaglie...tranne l'ultima a poche miglia dal confine candese. Capo Giuseppe si arrende pronunciando un celebre discorso: "Il mio cuore è malato e triste...da dove sta ora il sole io non combaterò più".
Con Sabu, W.E. Holloway, Walter Hudd, Allan Jeayes, Bruce Gordon, D.J. Williams
Titolo: La danza degli spettri. 1890. Wowoka, un profeta, predica la danza degli spettri. Per la prima volta una religione rischia di unire tutti i nativi, orami rinchiusi nelle riserve. Ai pellerossa, ormai sconfitti, rimane soltanto l'illusione, e allora danzano, masticando peyote che dà loro visioni di un mondo in cui i bisonti torneranno e i bianchi spariranno, ma per l'erercito è una minaccia. L'assassinio di Toro Seduto e la fua dei Sioux si conclude a Wounded Knee, con l'ennesimo massacro.
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