Cinema e geometria presentano un legame molto forte, che in alcuni film diventa addirittura indissolubile. In alcuni casi è la storia che si evolve seguendo gli schemi tipici di una figura geometrica. Altre volte, invece, è un oggetto a rievocare la geometria e a simboleggiare, attraverso di essa, qualcosa di più profondo. Spesso, bisogna leggere fra le righe per trovare un qualche collegamento fra i due ambiti, così apparentemente lontani. Questi sette film sono forse i più ovvi: come sempre conto su di voi per arricchire la lista!
Il monolite di forma rettangolare è metafora della razionalità (aliena) che ha guidato lo sviluppo della vita e dell’intelligenza sulla terra, una razionalità perfetta e levigata come la pietra che stordisce non solo le scimmie umanoidi, ma anche gli scienziati del XXI secolo, che evidentemente hanno ancora molta strada da fare nel lungo cammino dell’evoluzione.
La spirale, simbolo che più di tutti viene associato all’ipnosi, al distacco da sé, alla vertigine, è la figura che ricorre più volte nel film. Una spirale che ruota e ruotando ci trascina nella voragine dell’inconscio, fra conflitti mai risolti e paure mai vinte.
Ancora una civiltà aliena che si manifesta attraverso un solido geometrico: la sfera, antico simbolo di perfezione. Le forze che si scateneranno una volta scoperchiato il vaso di Pandora, però, saranno tutt’altro che amichevoli e la sfera diventerà un’enorme bocca pronta a divorare chiunque le si avvicini.
Due storie si dipanano come due rette parallele che s’incontrano all’infinito, laddove la realtà sfuma e si sfoca come il profilo di Hitchcock che s’intravede dietro una porta chiusa.
Il tempo sembra essersi incastrato in un cerchio dal quale non riesce più ad uscire. Ogni giorno è sempre lo stesso giorno, quello della marmotta, che il povero Bill Murray è costretto a rivivere in ogni minimo dettaglio. Sta a lui trovare la via di uscita e restituire al suo tempo la giusta linearità. Riuscirà e l’esperienza gli insegnerà molte cose.
Un gruppo di persone si ritrova intrappolato in un enorme cubo dal quale sembra impossibile uscire. Il cubo è formato da stanze, ognuna delle quali ha sei porte. Il cubo è come la vita: possiamo scegliere quale porta aprire, ma non riusciremo mai a liberarci completamente dalle sovrastrutture che ci condizionano.
Leggendo il titolo di questo film, ci si potrebbe chiedere il perché della sua presenza qui, in questa playlist. In effetti, bisogna considerare insieme il primo e il quarto film della saga, con il protagonista che nel primo esce di casa alla ricerca di un suo amico e nel quarto, dopo un mare di avventure estreme, torna nella casa paterna alla ricerca di quiete e tranquillità, disegnando così un anello all’interno del quale è racchiusa gran parte della sua vita.
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