Il Caimano
- Drammatico
- Italia
- durata 112'
Regia di Nanni Moretti
Con Silvio Orlando, Jasmine Trinca, Margherita Buy, Elio De Capitani, Michele Placido
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vedi tuttiAltro che Caimano! Siamo al cannibalismo spinto!
...gridava Aldo Fabrizi, palazzinaro fascista nel dopoguerra italiano, all'avvocato progressista e alle prime armi Vittorio Gassman in uno dei capolavori di Scola, "C'eravamo tanto amati"... A questo punto dico, non saremo la Cina, non saremo la Birmania.... Ma la "Videocracy" in cui siamo caduti negli ultimi 25 anni è un abisso anti-democratico di cui non vedo la fine! Se poi chi denuncia queste derive viene tacciato di"Antiberlusconismo" sia da destra che (purtroppo) da sinistra, capiamo che ormai la trasformazione culturale è ormai cosa fatta, e che ci vorranno anni prima di tornare (forse) ad una normalità...
da Repubblica.it
ROMA - Nelle televisioni italiane è vietato parlare di tv, vietato dire che c'è una connessione tra il capo del governo e quello che si vede sul piccolo schermo. La Rai ha rifiutato il trailer di Videocracy il film di Erik Gandini che ricostruisce i trent'anni di crescita dei canali Mediaset e del nostro sistema televisivo.
"Come sempre abbiamo mandato i trailer all'AnicaAgis che gestisce gli spazi che la Rai dedica alla promozione del cinema. La risposta è stata che la Rai non avrebbe mai trasmesso i nostri spot perché secondo loro, parrà surreale, si tratta di un messaggio politico, non di un film", dice Domenico Procacci della Fandango che distribuisce il film. Netto rifiuto anche da parte di Mediaset, in questo caso con una comunicazione verbale da Publitalia. "Ci hanno detto che secondo loro film e trailer sono un attacco al sistema tv commerciale, quindi non ritenevano opportuno mandarlo in onda proprio sulle reti Mediaset".
A lasciare perplessi i distributori di Fandango e il regista sono infatti proprio le motivazioni della Rai. Con una lettera in stile legal-burocratese, la tv di Stato spiega che, anche se non siamo in periodo di campagna elettorale, il pluralismo alla Rai è sacro e se nello spot di un film si ravvisa un critica ad una parte politica ci vuole un immediato contraddittorio e dunque deve essere seguito dal messaggio di un film di segno opposto.
"Una delle motivazioni che mi ha colpito di più è quella in cui si dice che lo spot veicola un "inequivocabile messaggio politico di critica al governo" perché proietta alcune scritte con i dati che riguardano il paese alternate ad immagini di Berlusconi", prosegue Procacci "ma quei dati sono statistiche ufficiali, che sò "l'Italia è al 67mo posto nelle pari opportunità"".
A preoccupare la Rai sembra essere questo dato mostrato nel film: "L'80% degli italiani utilizza la tv come principale fonte di informazione". Dice la lettera di censura dello spot: "Attraverso il collegamento tra la titolarità del capo del governo rispetto alla principale società radiotelevisiva privata", non solo viene riproposta la questione del conflitto di interessi, ma, guarda caso, si potrebbe pensare che "attraverso la tv il governo potrebbe orientare subliminalmente le convinzioni dei cittadini influenzandole a proprio favore ed assicurandosene il consenso". "Mi pare chiaro che in Rai Videocracy è visto come un attacco a Berlusconi. In realtà è il racconto di come il nostro paese sia cambiato in questi ultimi trent'anni e del ruolo delle tv commerciali nel cambiamento. Quello che Nanni Moretti definisce "la creazione di un sistema di disvalori"".
Le riprese del film, se pure Villa Certosa si vede, è stato completato prima dei casi "Noemi o D'Addario" e non c'è un collegamento con l'attualità. Ma per assurdo, sottolinea Procacci, il collegamento lo trova la Rai. Nella lettera di rifiuto si scrive che dato il proprietario delle reti e alcuni dei programmi "caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenuto latamente voyeuristico delle medesime si determina un inequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all'ordine del giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso e al suo rapporto con il sesso femminile formulando illazioni sul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emerse già in passato nel corso dell'attività di imprenditore televisivo".
"Siamo in uno di quei casi in cui si è più realisti del re - dice Procacci - Ci sono stati film assai più duri nei confronti di Berlusconi come "Viva Zapatero" o a "Il caimano", che però hanno avuto i loro spot sulle reti Rai. E il governo era dello stesso segno di oggi. Penso che se questo film è ritenuto così esplosivo vuol dire che davvero l'Italia è cambiata".
Regia di Nanni Moretti
Con Silvio Orlando, Jasmine Trinca, Margherita Buy, Elio De Capitani, Michele Placido
Altro che Caimano! Siamo al cannibalismo spinto!
Regia di Sabina Guzzanti
Con Rory Bremner, Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi, Michele Santoro, Enzo Biagi
Ovviamente Sabina Guzzanti era solo una guitta in cerca di facile pubblicità!
Titolo originale Videocracy
Regia di Erik Gandini
Con Rick Canelli, Marella Giovanelli, Lele Mora, Fabrizio Corona
Non so come sarà, magari è una puttanata...ma viste le reazioni...
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