Le inquietudini sentimentali di Alain Delon sono sottolineate in una memorabile scena in discoteca dalla voce di Ornella Vanoni che canta "Domani è un altro giorno". L'eleganza di Zurlini e lo stile della Vanoni trovano una sintesi strepitosa.
Visconti osa l'inosabile: come inserire la "Testarda io" di Iva Zanicchi (icona popolana e popolare) in un film algido e decadente come questo? Sottofondo per un momento sessuale, l'abbinamento provoca uno straniamento irresistibile.
Vittorio Mezzogiorno, il fratello più introverso, immerso nei suoi sogni notturni si immagina educatore-profeta e si lascia trasportare dal Pino Daniele (vecchia maniera) di "Je so pazz". Probabilmente la roba più kitsch mai realizzata da Rosi.
Con Monica Vitti, Jean-Luc Bideau, Alessandro Haber, Eros Pagni
Normale che in pochi ricordino il film d'esordio di Russo, signor Vitti. Probabilissimo che in pochi sappiano che le musiche le ha scritte Francesco De Gregori. Sui titoli di coda c'è un capolavoro assoluto: "La donna cannone". E questo va ricordato.
Altro caso di film non esattamente indimenticabile ma puntellato da una canzone a dir poco meravigliosa. Grande ritorno di Gino Paoli che accompagna le gesta dell'ex compagna Stefania Sandrelli con la romanticissima "Una lunga storia d'amore".
Con Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Cederna, Gigio Alberti
Ancora De Gregori, il grande Principe. Quale canzone migliore de "La leva calcistica della classe '68" per rappresentare lo spaesamento e il brio, la nostalgia e la spensieratezza di questi quattro ragazzi cresciuti alle prese col pallone?
Con Margherita Buy, Valeria Golino, Ennio Fantastichini, Stefano Abbati
Ennio Fantastichini balla in una sorta di balera dei giorni nostri con una grazia disperata. Sottovoce si accoda all'eterea Patty Pravo che intona uno splendido brano della corazzata Rossi-Curreri-Ferri: "E dimmi che non vuoi morire", controvento.
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