Il fantasy in Italia non ha mai goduto di buona salute. Eppure, tra Calvino e Buzzati, tra la scapigliatura e la nuova letteratura di genere (Evangelisti, Manfredi,.Troisi, per fare qualche nome) o anche solo il fiorente mercato dei libri per ragazzi, il materiale ci sarebbe eccome. Da far impallidire altre produzioni. Ma il fantasy resta appannaggio di Hollywood (o al massimo della mosca bianca Luc Besson), a causa degli investimenti produttivi troppo elevati. Ma se da noi oggi non si vuole investire in altro che non siano le solite commedie generazionali o i drammoni urlati in interni borghesi, c'è stato un tempo in cui il fantasy a basso costo veniva praticato eccome. Dal peplum al cinema barbarico, fino al fantasy puro di autori come Nichetti o Moretti, che dovrebbero essere ricoperti di denaro pubblico per poter sviluppare a fondo e con dovizia di effetti speciali le loro idee. Di seguito, una playlist molto incompleta. Mi piace citare anche la serie di Fantaghirò, che comunque qualcosa di buono ha portato al fantasy italiano. E poi era di Lamberto Bava.
Con Giammaria Corolla, Piera Cravignani, Renato Liprandi, Clara Droetto, Eugenio Allegri
Fiaba italiana low budget e immaginifica. Se avesse avuto gli effetti speciali (e il marketing) di un qualsiasi scarto fantasy hollywoodiano, sarebbe stato un blockbuster planetario.
L'apoteosi del sandalone fantastorico, un genere che proprio noi dovremmo e potremmo riscoprire, magari con un "reboot" di Ercole! Onore al grande Mario Bava.
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