Capite, è un aneddoto che andrebbe raccontato. Se penso a Martin Scorsese mi viene in mente i suoi film interpretati da Robert De Niro. La collaborazione di questi due grandi artisti hanno prodotto film memorabili che sono entrati per sempre nella leggenda. Capite, sto parlando di collaborazione tra l’attore e il regista. Vorrei parlare di Kieslowski, l’indimenticato regista polacco, autore di numerosi capolavori del cinema come il Decalogo e la trilogia dei colori. Kieslowski prediligeva dirigere attori parzialmente sconosciuti e poco noti, salvo qualche eccezione come l’attrice francese Juliette Binoche. Kieslowski era un vero genio del cinema, le sue opere sono poesie che sono capaci di sedurre il pubblico. Per alcuni aspetti come la profondità e l’intensità della storia, Kieslowski supera tranquillamente il regista Stanley Kubrick. Billy Wilder adorava molto Jack Lemmon, lo chiamava sempre per interpretare alcuni suoi capolavori; Martin Scorsese, per quasi un ventennio, ha lavorato con Robert De Niro; Alfred Hitchcock aveva un debole per Grace Kelly; Stanley Kubrick non aveva particolari preferenze sugli attori anche se ha lavorato due volte con Kirk Douglas e due volte con Peter Sellers. A questo punto vogliamo sapere chi era l’attore feticcio di Krzysztof Kieslowski? Nel 1984 la carriera di Krzysztof Kieslowski era ben avviata nonostante i problemi con la censura impostatagli dal regime comunista. Kieslowski aveva alle spalle vari documentari, un paio di cortometraggi e due film. Intanto, un vecchio attore di nome Aleksander Bardini si stava avviando verso la pensione dopo una lunga carriera vissuta sul palcoscenico teatrale. Aveva settantuno anni, ma il suo volto rugoso lo faceva sembrare molto più vecchio. Kieslowski incontrò Bardini sul set di “Senza fine” e non si persero più di vista. Secondo me Aleksander aveva qualcosa di magico, forse possedeva una dote che mancava a molti attori. Il volto di Bardini era difficile da scordarlo e recitava in una maniera davvero singolare. Purtroppo ai giorni nostri Aleksander Bardini è un nome poco noto e tristemente finito nel dimenticatoio. Dopo la grande esperienza di “Senza fine”, nel 1989 Kieslowski chiamò di nuovo Bardini per recitare il ruolo del vecchio primario nel secondo episodio del “Decalogo”. Bardini fece anche un cameo nel quarto capitolo del Decalogo interpretando sempre il ruolo del primario. La sua presenza nel progetto laico di Kieslowski fu straordinaria, il ruolo di Bardini è sicuramente uno dei personaggi più riusciti della serie lasciando allo spettatore un segno indelebile e struggente. Negli anni novanta Bardini, ormai anziano, ebbe l’occasione di lavorare ancora con il maestro del cinema. In “La doppia vita di Veronica” Bardini impersonò un vecchio direttore d’orchestra, una piccola parte profonda ed intensa che richiedeva una certa capacità di recitazione. In pochi minuti Bardini riuscì a dimostrare tutto il suo talento, basta ricordare la scena dove ascolta incantato la voce di Veronica. Bardini apparve “Tre colori: Film Bianco “ che sarà il suo ultimo film diretto da Kieslowski. In tutto Bardini apparve in quattro film di Kieslowski, tutti memorabili. A mio parere Aleksander Bardini è un grandissimo attore e merita di essere ricordato come l’interprete più interessante dei film di Kieslowski.
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