Attori anche molto celebri ma che hanno fatto una carriera sottotono o che non sono mai diventati delle superstar.Possono vantare filmografie di tutto rispetto ma il grande pubblico stenta a riconoscere loro il giusto tributo.Alcuni sono attori dai lunghi trascorsi altri tentano di sfondare...
Bello e atletico vanta una filmografia incredibile,molto variegata con alcuni capolavori come Una Calibro 20 Per Lo Specialista o L'Ultimo Spettacolo o ancora Il Grande Lebowsky e La Leggenda Del Re Pescatore ma si è trovato alla fine sempre un p&o
Per un periodo ha raggiunto una grande notorietà vincendo anche l'Oscar,poi la sua fama si è eclissata forse per scelte sbagliate.Ora è un grande caratterista specie in ruoli da cattivo.Bellissima parte in Into The Wild.
Gli danno sempre ruolo da eroe duro tutto d'un pezzo, in realtà avrebbe buone doti recitative se solo gli dessero l'opportunità.Finora se ne è accorto solo David Cronenberg che gli ha cucito addosso due ruoli multifaccia
Anche lui non ha mai sfondato fino in fondo.Lavora molto ma non ottiene mai grandi gratificazioni.Eppure ha rivestito ruoli anche importanti come in Mystic River e in Sex Crimes.
Gran bell'attore inglese dal volto non comune ma di grande fascino ha all'attivo bei film forse poco conosciuti come Dark City e Martha Da Legare e blockbuster come L'Amore Non Va In Vacanza e Tristano E Isotta.Eppure non ottiene il consenso sperato e si
Jeff Bridges è stato una star, così come William Hurt e Kevin Bacon. Ma oggi il cinema americano macina i propri miti molto più in fretta di prima. Diciamo che, invecchiando, non sono riusciti a mantenere il fascino che avevano da giovani. Ma questo è dote di pochi: guarda Harrison Ford: non riesce più a fare film. Resistono coloro che si sono adattati all'età interpretando ruoli con una naturalezza che è dote dei grandi. Vedi Jack Nicholson. Clint Eastwood è un discorso a parte: i film se li produce.Ma anche i grandissimi, come Al Pacino, Bob de Niro e Dustin Hoffman cominciano ad avere il fiatone: trovano sempre meno copioni decenti e non vogliono (tranne De Niro) lavorare in film mediocri. D'altro canto, Hollywood guarda ai giovanissimi: sono loro che riempiono le sale. Per i ruoli di anziani, trovano sempre dei caratteristi disposti a non fare le bizze (pensa a Robert Duvall, Jack Warden ecc.). Per Martin Sheen, il discorso è sempre lo stesso. E' invecchiato male e cioè i produttori non lo "vedono bene" come anziano. E chiamano invariabilmente un altro. Prima di chiudere un cast, le riunioni dei produttori sono, tra le altre cose, all'insegna della domanda: Quanto vale al botteghino questo attore? E così, a tavolino, su due piedi, viene dichiarata la morte artistica di un ex-grande. D'altronde, a rischiare sono loro. Un tempo, si faceva firmare a un attore un contratto che lo legava allo Studio per tre o più anni. Oggi è un grande successo essere chiamati, dopo una certa età, a interpretare un film di medio costo.
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Jeff Bridges è stato una star, così come William Hurt e Kevin Bacon. Ma oggi il cinema americano macina i propri miti molto più in fretta di prima. Diciamo che, invecchiando, non sono riusciti a mantenere il fascino che avevano da giovani. Ma questo è dote di pochi: guarda Harrison Ford: non riesce più a fare film. Resistono coloro che si sono adattati all'età interpretando ruoli con una naturalezza che è dote dei grandi. Vedi Jack Nicholson. Clint Eastwood è un discorso a parte: i film se li produce.Ma anche i grandissimi, come Al Pacino, Bob de Niro e Dustin Hoffman cominciano ad avere il fiatone: trovano sempre meno copioni decenti e non vogliono (tranne De Niro) lavorare in film mediocri. D'altro canto, Hollywood guarda ai giovanissimi: sono loro che riempiono le sale. Per i ruoli di anziani, trovano sempre dei caratteristi disposti a non fare le bizze (pensa a Robert Duvall, Jack Warden ecc.). Per Martin Sheen, il discorso è sempre lo stesso. E' invecchiato male e cioè i produttori non lo "vedono bene" come anziano. E chiamano invariabilmente un altro. Prima di chiudere un cast, le riunioni dei produttori sono, tra le altre cose, all'insegna della domanda: Quanto vale al botteghino questo attore? E così, a tavolino, su due piedi, viene dichiarata la morte artistica di un ex-grande. D'altronde, a rischiare sono loro. Un tempo, si faceva firmare a un attore un contratto che lo legava allo Studio per tre o più anni. Oggi è un grande successo essere chiamati, dopo una certa età, a interpretare un film di medio costo.
Concordo su Ryan Gosling (The Believer) e aggiungo Charlie Hunnam (Hooligans) e Aidan Gillen (Queer as folk uk)
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