I film che spingono alcuni (molti) bambini ed adolescenti ad adorare il cinema per tutta la loro vita non sempre sono capolavori, ma per i loro occhi, per il loro crescente fabbisogno di nutrire la fantasia dell'anima, sono sufficienti per siglare il patto eterno con la settima arte. Al sottoscritto accadde nella spaccata metà degli anni '80, in pieno avvento delle vhs (che se da una parte minacciavano le sale per la seconda volta di ridurre ulteriormente l'affluenza degli spettatori, dall'altra promuovevano la conoscenza della storia della celluloide tramite l'utile esercizio dell'archiviazione). Erano gli anni in cui qualunque undicenne o quindicenne fosse entrato in una sala a vedere uno di questi film si sarebbe magicamente ritrovato a provare la sensazione di essere il futuro re del (proprio) mondo. Almeno fino al giorno dopo.
L'epicentro dell'avventura esotica. La costruzione del ritmo lascia ancor oggi a bocca aperta. Jack Colton fu per il sottoscritto il vero avventuriero del decennio, grazie a tutti i suoi difetti.
Una"scuola media"del Cinema (le superiori?Fassbinder e Ulmer. L'università?Eastwood e Sokurov. La vita?Kubrick e Jess Franco come bussola per orientarsi
L'ingiustizia? Mostrare ad un quindicenne patologicamente timido con le ragazze la trionfante scena del bacio rubato ad Andie MacDowell da Emilio Estevez.Non si guarisce più e la realtà diventa la vera malattia.
In sala si sogna di essere alieni ed appena ne si esce tali ci si ritrova. Solo Bridges e Carpenter ci permisero di sorprenderci con questa presa di coscienza. Scoprìi in seguito che, anche senza cavalli, John era uno dei nipoti di quello zio "Sam"...
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