Bei tempi quando le mulattiere erano sfrangiate dagli zoccoli testardi dei muli su per monti sassosi e inospitali, trasportavano quintali di masserizie umane procedendo a filo di burrone con tutta la pazienza della rassegnazione. Erano altri tempi, altri monti, altre masserizie. Cose delle quali nessuno ricorda, a nessuno in realtà importa, cose ficcate in un ipotetico altroquando che serve da pietra di paragone ai vecchi per rimembrare il tempo che fu. Almeno per sentito dire. Nell’era digitale DSL il tempo che fu è l’altro ieri, i vecchi hanno 22 anni e non rimembrano nulla per conto loro se non grazie ad un HD esterno da un Tera. La tera ai tempi del mulo su per i monti era di pane. Le masserizie sono state sostituite da ingombri virtuali dal nome anglofono di “file”. Quelle che ai tempi dei muli e delle masserizie si facevano alle poste, le file. Quelle coi pensionati catarrosi che ti passavano davanti per non morire un attimo prima di tirare la pensione. Tirare la pensione, tutta in un colpo. Nulla ha che vedere con lo scaricare elettronico che trasforma un film, una canzone, moderne masserizie, in pacchetti di dati che vengono aperti dalle dita magiche del Pc e ricomposti in un origami intelleggibile da un supporto multimediale. Il Mulo ora ha una E davanti. Prima si caricava, in mezza giornata di nerbate si raggiungeva destinazione dopo aver rischiato la vita in pizzo allo strapiombo e si scaricava col braccio nerbante più stanco del culo ormai calloso di solchi coperti di cuoio: il culo paziente del mulo. La sua espressione triste, ferma e idiota. Nulla a che vedere con il logo con il ciuchino in scimmia di chissà quale droga sintetica virtuale. Nel tempio della E col Mulo, tutto è a disposizione senza fare fatica alcuna. In pochi istanti, mega, giga, kilo di byte dal peso atomico nullo si materializzano ricombinandosi in modo meccanico e irrazionale. Così provando innocentemente a cercare Biancaneve e i sette nani, ci si potrà altrettanto innocentemente imbattere in un Biancaneve sotto i nani e altre varianti creative del capolavoro Disney. E mentre il titubante padre di famiglia sarà tentato dal far colare sul suo Hard Disk, protetto dalla password del suo Admin, la versione diciamo erronea della verginella tentata e facilmente vinta dal frutto proibito, il Mulo e la sua bella E trattino saranno lì a guardarlo, fermi e idioti, senza giudizio alcuno, felici di aver fatto comunque il proprio dovere senza discernimento obbedienti e lascivi, complici di una virtualità eterea priva di peccato o senso di colpa. Provate a spingere un mulo giù da una mulattiera, fategli credere a nerbate che quello è il suo dovere, che lo sharing, la “condivisione”, richiede obbedienza cieca in nome di un interesse comune. Resterà a guardarvi triste fermo e idiota ma piantato a terra come la più concreta delle realtà. Istinto di conservazione inciso nel diennea dei viventi pena l’estinzione immediata della specie.
Stamattina alcuni somarelli ornati di fiori in centro città portavano in giro bambini felici, nel sole. Di notte ho scaricato questi film.
Con Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl, Karin Bergquist
Testimoni di Geova, assicuratori, Guardia di Finanza, venditori di Folletto, ex mogli, fidanzate gelose, suocere, ispettori della Rai in caccia di canoni evasi……confronto a questi mostri cosa volete che sia una piccola bambina vampira?
Capolavoro che ho voluto rivedere, avere, tenere gelosamente. A parte l’orribile doppiaggio italiano che trasforma Rosebud in Rosabella e Xanadu in Andalù.
Con Richard Anconina, Anne Parillaud, François Levantal, Gérald Laroche, Francis Renaud
Primo bellissimo film di Oliver Marchal, poliziotto prestato al cinema e mai più restituito, per fortuna. Corruzione, nichilismo, doppiogiochismo. Temi che l’ottimo regista francese ha poi sviluppato nei seguenti 36 e L’ultima missione
Ancora un film francese, ancora un film di genere. Un horror che riprende le tematiche di Frontiers/Non aprite quella porta. Un ottimo finale. E la sorpresa nello scoprire che l' opera prima è stata finanziata con i soldi statali. Fantascienza, per noi.
Con Martin Freeman, Eva Birthistle, Emily Holmes, Jodhi May, Toby Jones, Jonathan Holmes
Non mi stupisce che l’ultimo Greenaway non abbia trovato distribuzione in Italia dopo il passaggio a Venezia. E’ un capolavoro di luce e messa in scena. Un trionfo di cinema puro, di linee, forme, colori. Meglio Fast & Furious.
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