Woody Allen
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Ultimo film Un colpo di fortuna (2023)

Un omaggio ai logorroici che non sono in grado di stare zitti, passano tutto il loro tempo a disposizione a parlare di tutto quello che gli saltano in mente. Un logorroico non si limita solo a raccontare i fatti accaduti ma racconta mescolando e delirando tutto quello che hanno in testa. La logorrea è un sintomo umanissimo che colpisce a molte persone, mi pare giusto menzionare due divi del cinema affetti dalla logorrea: Woody Allen e Massimo Troisi. Quest’ultimo è un logorroico a tutti gli effetti, dire a lui di smettere di parlare è come dire al Papa di smettere di pregare. Il Papa deve pregare e Troisi deve parlare. La logorrea troisiana è unica e senza precedenti, non ha nulla con che fare con i giochi di parole del grande Totò, la comicità di Troisi si basa sulla gestualità e sulle smorfie caratterizzate dall’infelicità che vive ogni giorno. Una volta, da qualche parte, probabilmente in televisione se non ricordo male, c’era Massimo Troisi in macchina con Roberto Benigni, tra di loro ci fu stato un breve silenzio, un che mi faceva un po’ strano perché non ha senso vedere due comici che viaggiano zitti in macchina. Fortunatamente mi sono tranquillizzato perché ho visto Troisi che si era messo a guardare sullo specchietto dell’auto e ha iniziato a brontolare perché i suoi capelli erano venuti male, una parte della sua folta capigliatura è più lunga rispetto all’altra parte. Se uno hai i capelli venuti male dovrebbe andare direttamente dal parrucchiere e rasare completamente i capelli. Avere i capelli mal pettinati o mal tagliati è un segno di trascuratezza della propria immagine, Troisi teneva molto alla sua immagine, avvertiva sempre al suo amico Lello Arena di non toccare mai i suoi capelli. Però questa volta Troisi si era trovato con i suoi capelli mal tagliati. Massimo avrebbe dovuto scegliere un parrucchiere un po’ più serio per poter sistemare la sua folta chioma nera ma, invece di cambiare parrucchiere, è rimasto fedele al suo solito parrucchiere che era bravo a usare lo shampoo che rendeva i suoi capelli più vivi. Massimo avrà passato sicuramente una qualche minuto a spiegare di quanto era così bravo il parrucchiere a usare lo shampoo e allo stesso tempo riteneva il suo parrucchiere un incapace quando si metteva a tagliare i capelli. Questa discussione, iniziata da Troisi, non ha avuto fine, non ha servito a nulla, solo parole e parole. [Logorrea che potrei evitarla: A mio parere Massimo ha detto una bella cosa: ha fatto sapere a tutti che il suo parrucchiere non era bravo a tagliare i capelli ma che era bravo a usare lo shampoo. Un bel modo di comunicare. È molto bello dire a tutti gli spettatori i propri pareri senza timori. Massimo ha detto a tutti che il suo parrucchiere era così e così cioè quasi da buttare via perché non sapeva tagliare. In fondo Massimo ha fatto bene dire questa cosa perché se una donna fosse finita nelle mani di questo parrucchiere sicuramente il negozio avrebbe chiuso i battenti per svariati motivi: in questi tempi moderni il cellulare va molto in voga; le donne, da quasi sempre, sono delle pettegole. Ecco vedete che cosa può succedere se una pettegola ha in mano un cellulare? Spiffera a tutte le amiche che questo parrucchiere non sa tagliare i capelli! Però per me sarebbe un peccato che il coiffeur chiudesse i battenti perché in realtà non meriterebbe una fine del genere. Se il coiffeur chiudesse veramente i battenti la colpa sarebbe della donna che ha diffuso informazioni del tutto sbagliate. Non è vero che il parrucchiere sia un perfetto incapace perché Massimo aveva detto che lui non era bravo a tagliare però era bravo a usare lo shampoo. Quindi bisognerebbe spiegare bene alla gente che questo parrucchiere può andare bene solo agli interessati, come a Massimo, che avrebbero intenzione di subire un trattamento particolare ai capelli con lo shampoo. In fondo il parrucchiere potrebbe fare affari d’oro se aprisse un coiffeur riservato al lavaggio dei capelli con lo shampoo. Niente tagli ai capelli solo shampoo. Una grande novità! ] Massimo discuteva il problema dei capelli a Roberto Benigni in macchina. Roberto non faceva molto caso, stava zitto e guidava, ma questo episodio mi faceva molto ridere perché era impossibile rimanere indifferenti quando Troisi parlava. Lui sa far ridere al pubblico, in fondo è un suo mestiere ed è pagato per far ridere il pubblico. Se il presentatore chiama Massimo Troisi, lui deve salire sul palco, non dovrà mica stare fermo e muto, dovrà tirare fuori la sua arte e cercare di far ridere al pubblico. La comicità napoletana di Troisi è molto particolare e difficile da comprendere, ogni volta che vedo Troisi in televisione sono sempre armato del telecomando… appena inizia a parlare metto subito i sottotitoli così posso capire quello che parla. La lingua di Troisi non è solo dialetto napoletano ma è una lingua di Massimo Troisi che viene mescolata assieme al dialetto di Massimo Troisi. Risultato: quasi incomprensibile! Io capisco alla perfezione la lingua italiana che è diffusa in tutta l’Italia, ma non capisco alla perfezione la lingua massimotroisiana che si diffonde solo a San Giorgio a Cremano, paese natale di Troisi. Dovrebbero istituire uno piccolo Stato a San Giorgio a Cremano come lo stato del Vaticano. San Giorgio a Cremano è uno Stato a tutti gli effetti: ha una cultura tutta sua, una lingua tutta sua, una religione tutta sua caratterizzata dall’infelicità che è ben visibile grazie alle smorfie di Troisi. Se io vado in Russia sicuramente avrò dei seri problemi di comunicazione con i soviet perché non conosco nemmeno una parola russa, stesso discorso se mi trovo allo Stato di San Giorgio a Cremano e non capisco la lingua massimotroisiana. Peccato che Massimo non sia universalmente riconosciuto da tutti gli stati del mondo per la sua incomprensibile lingua. Ahimè devo aggiungere una cosa che la lingua massimotroisiana non consiste solo nel parlare ma deve anche nel gesticolare. Massimo ha sempre usato i gesti, è un suo modo di comunicare e questo potrebbe nascere un altro tipo di logorrea: la logorrea dei gesti. I gesti di Troisi non hanno nulla da vedere con la timidezza ma con lo stress perché Troisi, in realtà, sarebbe un nevrotico come il buon Woody Allen, un altro logorroico di fama internazionale che purtroppo con l’avanzare degli anni è peggiorato a causa dei suoi problemi legati alla logorrea. Woody Allen ha superato la soglia dei settanta anni, il suo volto è diventato pallido e i suoi capelli si sono trasformati in misto di bianco e arancione. Vomitevole. A mio parere Woody dovrebbe andare dal parrucchiere di Troisi che saprà come rigenerare i capelli con lo shampoo. Sarebbe magnifico vedere la locandina del prossimo film di Allen con i suoi capelli completamente nuovi e rinvigoriti grazie all’ottimo trattamento dello shampoo effettuato dal parrucchiere di fiducia di Troisi. A mio parere sarebbe un ottimo lancio della carriera di attore di Woody Allen, che ultimamente l’ho trovato un po’ spento e molto lontano dagli anni di “Amore e guerra” del 1975. Dove sono arrivato? Uhm… Troisi e Allen sono due nevrotici nati in due stati diversi: Allen in Stati Uniti d’America e Troisi a San Giorgio a Cremano. Entrambi hanno in comune due cose: la logorrea e forse anche la continua ricerca dell’amore. Però Woody aveva una particolare ossessione sull’amore, il compianto Oreste Lionello aveva detto che non avrebbe mai più doppiato i suoi film perché Woody era un pedofilo dopo lo scandalo del matrimonio con una cinesina, che un tempo fa era la sua figlia adottiva. Se ci pensiamo Troisi, nel suo penultimo film “Pensavo fosse amore invece era un calesse”, aveva un piccolo rapporto d’amore, fortunatamente non riuscito, con una ragazzina di circa quattordici anni. Troisi continuava a respingere le avances dell’esuberante ragazzina. Se Woody Allen si fosse innamorato della cinesina negli anni ottanta, sicuramente Massimo avrebbe emulato Woody Allen cedendo alle tentazioni della ragazzina. Se Troisi cedette alla passione di questa ragazzina, probabilmente noi avremo detto che Troisi sarebbe stato un pedofilo. Ma queste cose non sono avvenute, era soltanto un’ipotesi che però sarebbe stato interessante solo per vedere le reazioni degli italiani di fronte a questo piccolo scandalo. Se fosse successo veramente sicuramente non mi sarei scandalizzato perché nel mondo sono successe molte cose se pensiamo al matrimonio tra Humphrey Bogart e Laureen Bacall, lui aveva quarantasei anni e lei venti. Poi se pensiamo alla morte del grande regista tedesco Murnau per colpa di un episodio abbastanza spiacevole che non tutti sono a conoscenza. Infine potrei citare numerosi rapporti incestuosi accaduti ai tempi della Grecia antica e dell’antica Roma. Quindi il passato è quasi più scandaloso rispetto al presente. Comunque non mi piace tirare fuori questo tipo di discorso infangando la memoria di Massimo Troisi. Troisi è morto da quindici anni. Morto Troisi! Viva Troisi! Comunque Massimo, in fondo era un conte erotique, amava molto le donne ma non aveva avuto rapporti morbosi e ossessivi come Ingmar Bergman, un regista molto caro a Woody Allen. Sapevate che i registi più importanti di Allen sono Bergman e Fellini. Bergman è un regista molto straordinario nonostante la sua lentezza invece Fellini, secondo me è meglio non parlare però vi dico solo una cosa: Fellini era solo un gran bugiardo! Aldo Fabrizi, un caro amico di Fellini, non si fidava più di lui perché tutte le sue storie erano del tutto inventate e infondate. Fellini raccontava e ogni tanto delirava senza senso… è come un viaggio allucinato. Woody Allen delirava senza sosta, fino alla nausea… però in fondo era piacevole da ascoltare, mi piacque moltissimo il suo monologo finale del film “Amore e guerra” e la sua battuta rivolta a Diane Keaton che da morti è sicuramente peggio della gallina arrostita e servita nel ristorante. Invece Troisi, con malinconia, blaterava ininterrottamente delle sue vicissitudini, dei sue speranze, gioie e dolori, ripetendo fino all’infinito per attirare l’attenzione degli altri. Nel film “No grazie, il caffè mi rende nervoso” ha provato simulare lo strangolamento per vedere se gli altri erano attenti, premurosi e fedeli di lui… se la cosa fosse andata storto Massimo avrebbe cercato un’altra soluzione continuando, però, a parlare fino all’infinito. Logorroici si nasce!
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