C’era una volta… Quante spesso questa frase ha accompagnato le serate della nostra infanzia? Quante volte il nostro immaginario è rimasto incantato di fronte a una fata o terrorizzato all’apparire di un orco? Poi si cresce, ci si sente più grandi, si scoprono altre cose e si scopre anche il cinema e col cinema continuiamo a sognare, salvo poi rendersi conto che spesso la fiaba è entrata nel film.
Deve scendere dal cielo un angelo di seconda classe per ridarci la gioia di vivere. Favola amara in cui il malvagio resta impunito. Il sogno americano è a pezzi. Ford fece “Furore”, Frank Capra questo film.
Un coniglio bianco, invisibile, alto due metri. Harvey è tutto questo ma anche di più, è fuga dalla realtà, in un mondo gentile che ha ragione di esistere soltanto nella fiaba.
L’immagine dei barboni che volano verso il cielo a cavallo delle ramazze rappresenta il funerale di utopia. Non c’è spazio sulla terra per un’umanità fatta di diseredati di fronte al capitale che avanza.
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