In tempi di memorie artificiali su hard disk e chiavette, di memorie celebrate (ma spesso non sentite), di memorie rimosse e ritornanti poichè mai morte, meglio ricordare sette film che non dovrebbero esser dimenticati (ma che, inevitabilmente, prima o poi cadranno nell'oblio assieme a tutto il resto)
L'Oblio: condizione necessaria al procedere dell'esistenza, quasi una forma a priori insita nella natura e nelle forme di vita (che già il primo giorno dopo la catastrofe, risorgevano dalla terra)
Il Mito:"we print the legend", ovvero il bisogno di una nazione nata "bastarda" di modificare, plasmare e rimuovere la storia per trovare un substrato comune alle sue genti.
Il ricordo più classico, e anche quello più personale, non a caso firmato da Fellini, uno che non ha mai rinunciato a mettersi al centro dei suoi film.
Una memoria artificiale e innestata in una vita altrettanto arificiale, può aspirare allo statuto di "vissuto", almeno per il soggetto che la possiede?
Come scrive Franco La Polla: la fine delle certezze. Memoria, Incubo, Sogno, Interpretazione sono posti sullo stesso piano di realtà, dentro una scatola misteriosa.
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