Nuovo appuntamento dal 15 al 25 Gennaio a Park City con il Sundance Film Festival, la manifestazione che ufficialmente omaggia dal 1985 il Cinema Indipendente Americano. Genere che ha nella solidità tanto dei soggetti che delle interpretazioni la sua forza maggiore: ma che non posso dire di amare sempre, perchè spesso e volentieri negli ultimi anni si è fatto sempre più furbo ("Lars e una ragazza tutta sua") e costruito a tavolino per piacere un pò a tutti (con puntuali ingredienti quali ad esempio la fotografia "sempre e comunque" sgranata) come e meglio del cinema hollywodiano . Difficile immaginare che la stagione futura sia fortunata, specie a a livello commerciale (il successo dello scorso anno di "Juno" è probabilmente irripetibile) quanto quella passata. Personalmente mi auguro di vedere anche quest'anno qualche film intelligente, capace di avere ancora al suo interno un "vero e genuino spirito indipendente": quello per intenderci che trasmettevano a suo tempo molti dei fim di Cassavetes e Altman. Sotto questo aspetto, l'oramai imminente uscita anche da noi di "MIlk" (nelle sale dal 23 Gennaio) penso sia una certezza. E chissà che qualche altro titolo degno di attenzione non possa saltar fuori proprio da questo imminente Sundance.
Lodevole prova alla regia di Ben Affleck che da un romanzo di Dennis Lehane (Mystic River) si muove con la giusta misura in quel di Boston sulle tracce di Clint.
Una storia di affetti non corrisposti e di tradimenti, di vite spezzate e di sogni infranti. Un film doloroso, duro come la pietra e tagliente come una coltellata.
Un film piacevole, colorato, sereno: ben scritto e recitato con spontaneità dai suoi protagonisti. Ma "baciato" da una fortuna (critica e commerciale) esagerata.
Bella playlist, sarebbe lunga una discussione sul cinema indipendente americano. Il sundance lo rende visibile, ma per molti è diventata una vetrina per " cercatori d'oro " del circuito principale. Bellissimo era lo spirito degli esordi, con molta sperimentazione.
Bella sarebbe una lista di registi indipendenti.
Bella play. Concordo pienamente sul n.1, ho avuto la stessa sensazione di freddezza. Non vedo l'ora di vedere il n. 3, Laura Linney è una delle mie attrici preferite. Certo che due come Altman e Cassavetes non si trovano dietro l'angolo...Ciao
MegaDrill hai ragione agli esordi si rischiava di più. Ethan, Laura Linney è bravissima (al solito) in La famiglia Savage: il film merita una visione anche per la sua prova.
Bella playlist, è il genere che mi piace!...Juno non l'ho ancora visto..mi incuriosisce e mi allontana allo stesso tempo...ma prima o dopo ...mi sa che lo vedo, magari da qualche amico.
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Bella playlist, sarebbe lunga una discussione sul cinema indipendente americano. Il sundance lo rende visibile, ma per molti è diventata una vetrina per " cercatori d'oro " del circuito principale. Bellissimo era lo spirito degli esordi, con molta sperimentazione.
Bella sarebbe una lista di registi indipendenti.
Bella play. Concordo pienamente sul n.1, ho avuto la stessa sensazione di freddezza. Non vedo l'ora di vedere il n. 3, Laura Linney è una delle mie attrici preferite. Certo che due come Altman e Cassavetes non si trovano dietro l'angolo...Ciao
MegaDrill hai ragione agli esordi si rischiava di più. Ethan, Laura Linney è bravissima (al solito) in La famiglia Savage: il film merita una visione anche per la sua prova.
Bella playlist, è il genere che mi piace!...Juno non l'ho ancora visto..mi incuriosisce e mi allontana allo stesso tempo...ma prima o dopo ...mi sa che lo vedo, magari da qualche amico.
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