Stanotte, alle 3.00 su Rai 1, verrà finalmente trasmesso "La prima notte di quiete": salutare l'evento con una play era il minimo che potessi fare. Ringrazio di cuore l'amico Jay, che mi ha fatto conoscere - e adorare - questo film.
Titoli di testa: Daniele cammina sul molo di Rimini. La cinepresa inizialmente lo accompagna con un carrello obliquo, poi a un tratto si ferma e lo osserva allontanarsi verso l'orizzonte. La tromba di Maynard Ferguson acuisce la sua rovinosa solitudine.
Cappotto di cammello e maglione a collo alto, il professor Dominici arriva in classe e declina la proposta di sottoscrivere un documento studentesco: "Io sono qui soltanto perché un verso del Petrarca è bello e presumo di saperlo fare...
Al delfinario, Vanina prova pena. Daniele: "Io invece penso che se li rimettessero in mare, morirebbero subito, di nostalgia: per la loro piscina, con pranzo e cena assicurati. Non c'è che la mancanza di libertà a darti certe ventate di allegria".
A Monterchi, di fronte alla Madonna del Parto di Piero della Francesca, la cinepresa scompone l'affresco in particolari assolutizzanti: è Daniele che sta idealizzando Vanina, malgrado l'ombrosa ritrosia della giovane.
In discoteca la situazione si ripete, il reale si prende la rivincita. Lo sguardo di Daniele isola il volto di Vanina che balla tra le braccia di Gerardo. Non c'è niente di ideale in questo santuario della volgarità: negli occhi di Daniele lo sconcerto.
La visita alla "Querciaia": Daniele e Spider si aggirano tra i resti di un'antica dimora gentilizia. E' l'interiorità di Daniele, irreparabilmente sgretolata, che stiamo vedendo: l'immagine di un'esistenza aristocraticamente suicida.
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