La scuola
- Commedia
- Italia, Francia
- durata 110'
Regia di Daniele Luchetti
Con Silvio Orlando, Anna Galiena, Fabrizio Bentivoglio, Antonio Petrocelli
Ripubblico una mia Play in occasione della approvazione della legge liberticida sulla scuola primaria, atto di forza e prepotenza anti-democratico del governo italiano neo-neo Fascista ed aggiungo........................................Tra le tante 'iniziative' del governo in carica quella della scuola è forse la più grave e la più grottesca. Il ministro della Distruzione , marionetta che apre la bocca e ripete gli ordini del padrone, ha ricevuto l'incarico di far fuori la scuola italiana. Se è parzialmente vero che le scuole secondarie e l'università si trovano in cattive acque, la scuola primaria (ex-elementare) secondo l'OCSE è 5^ nella graduatoria di valore nell'intero pianeta. Nella sacra missione cattofascista per riportare l'italia a prima della seconda guerra mondiale la scuola primaria, come formatrice del futuro cittadino va abbattuta perché funziona bene. E in un regime una scuola d'eccellenza e autonoma ci stona. Quindi tra trucchi e sonore bastonate l'orologio del tempo va rimesso indietro. Ritorna la figura del maestro unico. Quale? Non ci sono più maestri, io sono una mosca bianaca, solo maestre. In una realtà in cui i bambini sono bombardati da milioni di stimoli e le famiglie sono in crisi una agenzia educativa fondamentale verrà massacrata. Troppi maestri, si dice. Non è vero. La scuola primaria funziona col Modulo, cioè 3 insegnanti su due classi. 3 diviso 2 fa 1 e 1/2. Cioè verrà tolto mezzo insegnante per classe, con un minimo risparmio. A livello pedagogico, didattico, formativo, educativo, affettivo e chi ne ha più ne metta, è un insulto all'intelligenza ed all'umanità. Un solo maestro di questi tempi non può far tutto, a meno che non si applichino i programmi del 1955. Il bambino ha ora tre figure di riferimento, se ha dei problemi con una di queste può riferirsi alle altre due. E dovrebbe passare alla scuola media da un insegnante a 9 o 10 professori? Assurdo. Ma che il bambino di 8 anni vale meno di quello di 12? Los copo finale non è tanto quello economico, quanto rendere il bambino, a seconda dei casi, succube o padrone dell'insegnante esoprattutto formare persone sempre più ignoranti, sempre più prive di spirito critico, sempre più manovrabili. Un solo esempio tra i tanti: religione alla scuola materna. Tra i 3 e i 5 anni cosa ne capisce il bambino? Nulla, solo fiabe. Alla primaria, in classe 1^ 2 ore di religione e 1 ora di inglese. Un Paese all'avanguardia, non c'è che dire. Di questi tempi non c'è bisogno della marcia su Roma, bastano i Media e l'indifferenza anestetizzata del popolo italiano. Si può sperare solo che sparisca il Duce. Il giorno prima piazza Venezia era gremita da un milione di persone che acclamavano il condottiero/padrone. Il 25 Luglio del 1943 nessuno era più fascista.............................................................................................PRIMO ATTO DI VERA DITTATURA DAL 1943 AD OGGI : LA "RIFORMA" DELLA SCUOLA, ATTUATA NON ATTRAVERSO UN CONFRONTO CON LE PARTI SOCIALI ( INSEGNANTI, PEDAGOGISTI, EDUCATORI, GENITORI, SINDACATI) Né ATTRAVERSO IL PARLAMENTO MA COME DECRETO LEGGE . DECRETO LEGGE CHE DECIDE SU UNA ISTITUZIONE!!!!!!! IL PROSSIMO PASSO SARà LA SANITà COME IN AMERICA???????????????? La restaurazione del maestro unico nella scuola italiana Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto. Perché per gli “scienziati” del governo, e del ministero, le bambine ed i bambini di oggi sono gli stessi di 20 anni fa e fanno finta di non sapere (o forse è vero che non lo sanno perché non entrano in una scuola da quando erano studenti) che la stragrande maggioranza delle/dei maestre/i elementari insegnano da vent’anni un solo ambito disciplinare e le/i colleghe/i più giovani si sono formati ed hanno lavorato esclusivamente con tale modalità di insegnamento. Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine. Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze. Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci. Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori per gruppi. Cosa significa in termini di posti di lavoro Un calcolo preciso è difficile farlo, sia perchè i dati che si hanno non sono nuovissimi, sia perchè sono parziali. Calcolando che le classi elementari statali in Italia nell'anno scolastico 2006/2007 erano 138.524 e che circa 1/5 erano a Tempo Pieno, lasciando un solo insegnante per classe, nelle classi a Tempo Pieno il taglio sarebbe di 27.704 insegnanti; nelle classi a modulo ne verrebbero tagliati 55.410 In totale il taglio di insegnanti di scuola elementare per la restaurazione a regime del maestro unico sarebbe di 83.114 maestre e maestri. CONTRO IL MAESTRO UNICO Petizione in difesa della pluralità docente nella scuola elementare La volontà del Governo Italiano e del ministro Gelmini di reintrodurre il maestro unico nella scuola elementare è gravissima. Tale abominio è stato deciso, incredibilmente, con un decreto legge (cosa mai avvenuta nella storia italiana) il quale non è stato neanche approvato in Consiglio dei Ministri ma si è materializzato solo nei giorni successivi con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. Ormai sono vent’anni che questa figura è stata superata definitivamente, estendendo a tutta la scuola l’esperienza di collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti che era maturata nel Tempo pieno. La pluralità docente ha permesso ai maestri e alle maestre di approfondire la conoscenza disciplinare e ha rafforzato lo spirito di collaborazione, rendendo la scuola elementare una comunità di conoscenze. Il governo invece vuole solamente un ritorno al passato che gli permetta di ottenere nuovi risparmi ai danni della già tartassata scuola pubblica. Che senso ha infatti stravolgere la scuola elementare, che tra l’altro viene valutata positivamente anche nei test internazionali, se non con l’obiettivo di mettere in crisi un settore della scuola pubblica a vantaggio del mercato e delle scuole private? Per queste ragioni noi, insegnanti, genitori, cittadini, ci dichiariamo fermamente contrari a questi progetti, ci impegniamo a mettere in atto tutte le iniziative che potranno contrastarli e a sensibilizzare in tutti i modi l’opinione pubblica.
Regia di Daniele Luchetti
Con Silvio Orlando, Anna Galiena, Fabrizio Bentivoglio, Antonio Petrocelli
Regia di Aldo Fabrizi
Con Aldo Fabrizi, Alfredo Mayo, Mary Lamar, Marco Paoletti, Félix Fernández
Regia di Carlo Verdone
Con Carlo Verdone, Athina Cenci, Eleonora Giorgi, Christian De Sica, Nancy Brilli
Regia di Alberto Lattuada
Con Riccardo Billi, Mario Riva, Lise Bourdin, Alberto Rabagliati, Mario Carotenuto
Regia di Vittorio De Seta
Con Bruno Cirino, Massimo Bonini, Luciano Dal Croce
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