Class
- Commedia
- USA
- durata 96'
Titolo originale Class
Regia di Lewis John Carlino
Con Jacqueline Bisset, Andrew McCarthy, Rob Lowe, Cliff Robertson
I paradossi di cui si nutre la (vostra) Modernità Interconnessa & Facebookiana. Dopo il tanto spellarSi le mani per le glorie 'da esportazione' di 'Gomorra', si vien puntualmente a scoprire che mezzo cast era costituito, in effetti, da camorristi grandi o 'piccoli'... manovalanza criminale imprestata - per compulsione narcisistica e peculiare concezione della 'coscienza di classe malavitosa' - al Cinema di Denunzia che piace ai Marzullo e agli Alberoni. Gli scugnizzi che nel film appaiono si dicono esaltati dall'esperienza di Mimesi Esistenziale (prima che recitativa) con sicari & taglieggiatori. Figure Eroiche, nelle menti di quei corpi, veicolatori - presso le sazie e comodissime platee del BelMondo veltroniano - di messaggi opposti. Nel paese che sceglie di mandare i bambini figli di immigrati in classi DIFFERENZIALI, come nemmeno Goebbels - se contemporaneo - avrebbe osato suggerire, tutto (tranne le classi, appunto) è Indifferenziato. Che si tratti di raccolta dei rifiuti o di Elaborazione Intellettualistica di imput "riciclati", e perciò autenticamente Trash, seria(l)mente ricomposti ad Unum, e ad Usum, di delfini più o meno in vena di 'evoluzioni'. Ecco dunque il fenomeno 'Gomorra'.. mediaticamente immediato, con tutte le mediazioni del caso. Lo spettatore/elettore del siòr Padrone che ascolta, dalla viva voce della rampolla Geronzi, che un film anti-camorra prodotto da Rai e 'poteri forti', sbanca nella Cannes milionaria e farà faville nei salotti Goffredobettianici d'una kermèsse progressista proprio al centro della Roma, di nuovo Littoria, d'un sindaco missino. Coi soldi del padrone si finanzia un libello - tutto sommato innocuo, poichè Esteticamente immemorabile - le cui voci narranti, i cuo volti iconografici, son (inconsapevoli?) bersagli dello strale stesso. E Voi trovate ciò sia morale. L'autore del libro da cui il film trae ispirazione rischia d'esser ucciso magari proprio da uno dei protagonisti del Caso Filmico Dell'Anno. E stavolta chissà chi sarà a dar la notizia... magari un cronista dell'Opus Dei, o Barbara Palombelli, o un saltimbanco di Antonio Ricci. Tutto è già pre-digerito, ridotto a bolo informe, depurato e pastorizzato, nelle oasi chimiche del Delirio Mediatico cripto-nazista che l'occidente scelse di meritare. Ogni quadro percettivo è irreversibilmente Contagiato dalla prismatica distorsione del Messaggio, in una selva di imput ed output originati dal medesimo Magma; da piani cognitivi, strategici e 'distraenti' ormai perfettamente sovrapposti. Ho detto sovra-esposti? No, ho quasi taciuto, stavolta. Il requiem verrà meglio a chi - padre, sicario, assolutore, confidente, finanziatore e falegname della bara della vittima - alla vittima Si Sostituirà, stanco d'interpretare, da sempre, tutti-i-possibili-ruoli tranne che uno.
Titolo originale Class
Regia di Lewis John Carlino
Con Jacqueline Bisset, Andrew McCarthy, Rob Lowe, Cliff Robertson
Regia di Marco Bellocchio
Con Gian Maria Volonté, Fabio Garriba, Carla Tatò, Laura Betti
Titolo originale Dear Wendy
Regia di Thomas Vinterberg
Con Jamie Bell, Bill Pullman, Michael Angarano, Danso Gordon, Chris Owen, Novella Nelson
Regia di Francesco Rosi
Con Rod Steiger, Salvo Randone, Guido Alberti, Angelo D'Alessandro
Regia di Francesco Patierno
Con Luigi Iacuzio, Federica Bonavolontà, Francesco Pirozzi, Francesco Di Leva
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