Titolo: LE AVVENTURE DI BEDLAM IN FILMTIVVULANDIA Prefazione: Arrivò il giorno in cui anch’io mi trasformai in cane su www.film.tv.it : ossia, il sito mi fece ACCANIRE. Ci navigavo 25 ore su 24 davanti - si può fare, basta girare indietro di un ora la lancetta del Casio … Non penserete mica che parlo a Casio? - A stare sempre alla guida del mio piccì, mi ritrovai certi OCCHIONI … ed io che credevo che alla guida del piccì si trovasse OCCHETTO … Vabbuò. Insomma, non sembravo più una persona normale: ribadisco questo con orgoglio, alla faccia di coloro che dicono che non lo sono mai sembrato. Per mia fortuna il mio grande amico Nicola Pozzarelli, esperto di cinema nonché addetto al banco pesce del supermercato Sigma di Cori, sviluppò con gli anni una grande sensibilità: la profondità degli sguardi di tutti quei merluzzi morti che lo fissavano durante le giornate di lavoro lo resero molto SENSIBILE, anzi SENSITIVO. E fu con la sua chiaroveggenza che egli avvertì il marasma. Il suo (s)balord(itiv)o intuito parapsicologico (più “para” che “psicologico”) gli trasmise (in stereofonia) presagi inquietanti riguardo le mie condizioni. Mi telefonò e con eloquenza ansimante mi chiese: “Aoh, tutta Cori si stà rimbambendo a furia di cercarti: ando cazzo stai?” Finalmente tornai ad udire una voce umana. Commosso gli risposi “Nicola, sto frequentando una community!” Lui replicò “ Ammazza! Sei finito in una comunità? Ma quante volte t’avevo detto di restare alla larga dalle robe pesanti?” In cuor mio, compresi che i miei amici meritavano spiegazioni più esaurienti. Compiendo uno sforzo mastodontico, decisi di allontanarmi un attimo da questo Matrix in cui presi asilo politico, smisi di fare il Neo (Neo perché mi comportavo come un tumore benigno o Neo perché ero il nuovo arrivato in quel folle villaggio di film.tv.it?) riaffacciandomi per un istante nella vita reale. E dico reale perché tornai a circolare nel mio regno, abitato dai miei cortigiani: Nicola, sua moglie Marisa, il figlio Carmelo, il nonno, Rosaria la tabaccaia delle Castella. Costoro volevano che non tornassi più a chiedere asilo politico in Matrix: Nicola arrivò a citare l’esistenzialismo di Jean Paul Sartre, ribadendomi “Ma come politica da asilo non ti basta il Matrix di Chicco Mentana?” Ma rimasi ancora titubante sulla reintegrazione nel mio vecchio stile di vita. A tal punto, Nicola & compagnia bella - bella si fa per dire – si radunarono in un brainstorming ed elaborarono un diabolico piano: creare tra film.tv.it e Cori un punto d’incontro DIPLOMATICO, invitando nel nostro ridicol …ehm ridente paesino un utente di spicco del sito cinematografico, per organizzare una festa nel quale costui avrebbe fatto da AMBASCIATORE al mio reinserimento nella vita reale e mi avrebbe dissuaso dai vantaggi del mondo virtale, fingendosi veterano web reo-confesso. Disgraziatamente, per tale evenienza, scelsero DALTON. Lo invitarono e per la sua venuta, accorsero tutti i nostri amici: vennero pure Rina (moglie di un ospite fisso della Casa circondariale di Velletri, attualmente attiva come badante), Dragomira (una moldava di centotrenta chili), Mafalda (ottantacinquenne cliente/badata di Rina). C’era perfino la zia di mia madre, quella che era scappata col portinaio di Ortucchio. La serata si prospettava coi peggiori auspici. Nemmeno Dalton si smentì: arrivò in cocchio, vestito con la toga e una corona d’alloro in testa; salutò tutti esclamando “Ave!” e seguitò farfugliando ulteriori frasi dei tempi dell’impero romano tipo “Ad maiora”, “mors tua vita mea”, “Habemus papam”, “Mea culpa”, “Quo Vadis”, “Ben hur”. Quando gli chiedemmo cosa stesse combinando, Dalton mi rispose sorridente “Mi trovo in una provincia latina, perciò mi pare giusto adeguarmi ai vostri costumi e alla vostra lingua” Cominciamo bene! Vedendo quel playlister in azione, compresi immantinente che avrei fatto meglio a non assuefarmi a certi ambienti: guarda un pò te i risultati!. Quel marmocchio di Carmelo avvicinò il bislacco ospite della serata e gli chiese “Ti chiami Dalton perché sei daltonico? Allora io che non vedo da vicino posso iscrivermi e chiamarmi Presbit?” Poi Dalton fu avvicinato da Dragomira: essa rimase affascinata dalla guest-star di quest’avventura bedlamiana e gli disse “Allora davvero tu venire da Roma, città del magna magna e dei magnacci? Urka, che onore: tu essere della Romagna!” Organizzammo in un battibaleno una bella rassegna cinematografica. Essa si svolse nel circolo culturale fondato da Nicola, quello sito nel suo garage, tra la ritmo 60 e gli scaffali delle conserve dei pomodori: la locations ideale per la permanenza del cinefilo in trasferta. Vedemmo sette pellicole, delle quali vi riporto una dettagliata recensione …………..
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