Titolo tratto da uno splendido libro in cui Peter von Bagh dialoga con AKI KAURISMAKI. La mia play vuole soltanto omaggiare questo grande regista finlandese poco citato e considerato (almeno in Italia).
Vedere un film del buon vecchio Aki è come mettere in un frullatore Bresson, M. Powell, Buster Keaton, Chaplin, Jarmush il tutto condito da qualche spruzzata wellesiana....Egli scrive, dirige, monta e anche produce le sue pellicole. Fotografia pastello curatissima , dialoghi essenziali, personaggi laconici, regia antispettacolare, grande importanza alla musica rock (finlandese e non) e indeterminatezza della temporalità....
Degli ultimi 25 anni, A. Kaurismaki è uno dei più importanti cineasti in cui la forma si sposa perfettamente col contenuto e fregandosene altamente delle regole di mercato e dei premi (vinse a Cannes un premio appena per "L'uomo senza passato").
P.S. ho volutamente escluso "L'uomo senza passato" e "Le luci della sera", non perchè non siano da me considerate opere (più) che valide, ma solo perchè sono quelle di cui si parla maggiormente, dimenticando tutto quanto da lui fatto in precedenza.....
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