Anarchia è una società senza stato, denaro né legge. Anarchia è un’utopia spazzata via dall’ordine costituito nella Colonia Cecilia o soffocata nel sangue Kronstad. Anarchia è uno spauracchio sventolato come monito dai poteri forti. Anarchia è un sogno reso illusione dalla caducità dell’uomo. Anarchia oggi, in una società che si nutre di fatui valori, è un lume ormai sopito. Oggi, forse, anarchia è cercare di essere sé stessi il più a fondo possibile, al di là del compromesso, col sogno negli occhi e il sorriso sul volto. Il cinema, sempre, ci fa sognare e, ogni tanto, ci presenta personaggi anarcoidi.
La ricerca della libertà assoluta ha reso Mona un’emarginata. La sua scelta di vita mina il perbenismo di una società incapace di accettare il diverso.
Donne oltraggiate, sospinte alla ribellione dalla disperazione, lottano, soffrono e affermano la propria libertà con un gesto estremo che le rende padrone del proprio destino.
Cavalcarono insieme, poi un giorno Pat cede alle lusinghe dell’ordine costituito e Billy continua la sua corsa, libera e selvaggia. Lo scontro è inevitabile, l’epilogo scontato. L’anarchismo di Packinpah sulle note di Dylan.
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