Continua la mia prolungata, quanto sofferta, lontananza dalle sale e dal cinema. Ho perso così (più che con rammarico, con rabbia e dolore) praticamente tutto quanto è stato programmato in questo scoppiettante fine di stagione, compresi gli appuntamenti che non avrei voluto mancare per nessuna ragione al mondo, soprattutto per quanto riguarda la rinascita (impegno e qualità) del nostro cinema, indiscusso trionfatore a Cannes. Ci sono però delle priorità nella vita che hanno la precedenza e di fronte alle quali anche le passioni e gli interessi primari passano in seconda linea, si annacquano, spariscono, perdono di importanza e non si avverte così nemmeno il peso della forzata rinuncia. Mi auguravo di poter effettuare qualche recupero in estiva, ma a questo punto il perdurare inamovibile di condizioni avverse, lasciano al momento poco spazio all’ottimismo e di conseguenza immagino che la cosa più che improbabile, sia davvero impossibile. Affido quindi a questa play l’elenco di quegli “incontri” tanto desiderati che non hanno avuto luogo. Ovviamente ci sarebbe da parlare (ed evidenziare) molto di più di una striminzita compagine di 7 titoli che non è sufficiente da evidenziare tutto ciò che di positivo, o di semplicemente “interessante”, è stato disponibile sul grande schermo (a volte purtroppo con ritorni risibili in termini di riscontro effettivo da parte del pubblico) ma l’inevitabile scelta operata rappresenta comunque la punta dell’iceberg, la “selezione” che privilegia soprattutto i miei “desiderata” irrinunciabili, opinabili e personali come sempre. E’ allora a questo piccolo drappello di pellicole alcune davvero eccezionali, che affido il compito di messaggiare il dispiacere di una “mancata visione” che in tempi normali (per quanto mi riguarda) avrei considerato “impossibile” se non addirittura “criminale”.
Straordinario davvero!! Tutto quanto ci ho letto intorno acuisce il desiderio (soprattutto per chi come me ama e stima Garrone fin dalla sua prima opera d’esordio).
Gli spezzoni “recuperati” dalla televisione, mi fanno immaginare l’apocalittica visione di una “tragedia” italiana che era ora di evidenziare stigmatizzandola con l’afflato dell’arte.
Con Sandra Ceccarelli, Aurélien Recoing, Stefano Cassetti, Laura Vasiliu, Victor Cosma
E’ la sua tematica, al di là della forma, ciò che più mi attrae e intriga, nei tempi bui che stiamo attraversando. Il coraggio del regista è esemplare e avrebbe meritato davvero maggiore attenzione
Se ne è parlato così tanto dolo la presentazione alla festa di Roma.. che ogni ulteriore commento sul perché di questa “attesa” da parte mia mi sembra superfluo
Forse l’unica concessione al “superfluo”. Ma per uno della mia generazione si può rinunciare al richiamo di Idiana? Anche se forse era meglio lasciare il ricordo al mito senza rivisitazioni così tardive e inutili
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