Se annoiano son di sinistra..." Cantava così quel gran genio di Giorgio Gaber. Ma è vero? Mah, chissà. La sinistra è sempre stata accusata di egemonia culturale. Tutti i più importanti registi italiani (Scola, Rosi, Lizzani, Fellini, Maselli, Visconti, Montaldo, Pontecorvo...) si sono sempre schierati a sinistra, formando generazioni di cinefili da quella parte. Ad un certo punto, qualche signore si è accorto che nel mondo dell'arte cinematografia mancavano anime della destra. Ed ecco allora pullulare pseudo registi che si dichiarano "da sempre" di destra (Martinelli), altri che vengono eletti in parlamento (Barbareschi - Zeffirelli è un caso a parte, non è di destra, è anticomunista democristiano), altri che ci provano (Pippo Franco), altri ancora che addirittura reclamano la poltrona di Presidente della Festa del Cinema di Roma (Squitieri). Ora, con l'avvento dell'ascesa di Alemanno al Campidoglio, ecco che tornano in gran spolvero, con un grande obiettivo: egemonizzare la cultura e l'arte, ottenere quel potere che è sempre mancato alla destra. Ma, io dico, non si può essere di destra e basta, senza ringhiare rabbiosi per i presunti torti subiti dal mondo cinematografico de sinistra? Non si può essere come quel gran signore di Pupi Avati, che non ha mai nascosto le sue simpatie conservatrici e nonostante tutto realizza un cinema educato, brillante, cortese e per tutti i palati politici? Eh... vallo a spiegare a questi registoni in gran spolvero nell'era alemanniana... Questo film mi annoia.
Come Walter ha Ettore Scola, anche Alemanno vuole la sua guida spirituale cinematografica. In mancanza di altro, si è accontentato di Squitieri, che ora rivendica la grandezza della cultura in quanto merce di destra. Menomale che la presidenza della Festa
Da sempre vicino ad Alleanza Nazionale, ha coronato il suo sogno proibito: dal palcoscenico al seggio conquistato in terra sarda col PdL il passo è breve. Il cinema barbareschiano ha raramente risentito della fede politica del nostro, se si esclud a prior
Eccolo, l'idolo leghista di Bossi e Gasparri! L'uomo che crede di essere Orson Welles e spera che i suoi film rimangano nella storia come "film scomodamente scorretti". Urca, urca... contento lui se la sua ambizione è fare il registello di regime...
Più che un cuore nero, è un anticomunista (il che non è male, eh...) schierato prima con la Dc e poi innamoratosi politicamente del magnate di Arcore. Per fortuna ha avuto altri interessi in campo cinematografico, e non si è abbandonato al revisionismo st
Si è sempre dimostrato sensibile alle tematiche della famiglie. E' un conservatore che ci piace. E' un po' come Clint Eastwood per gli americani democratici: amiamo molto il suo cinema, e chi se ne frega se è più a destra che a sinistra! Viva Pupi!
Prima con An, poi si è detto vicino a Walter perché gli aveva difeso i lucchetti, poi di qua... Insomma, è indubbio che i suoi personaggi (gli Step, le Babi, gli Alex...) siano figli delle tv berlusconiane e del populismo, del neofascismo e dell'indiffere
Guitto a tratti patetico del Bagaglino del Salone Margherita, ultimamente fa la parte del giullare di corte che non fa ridere affatto. E' un democristiano di ritorno, l'hanno pure candidato al Senato... Mi scappa la pipì.
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