La filologia non è proprio il forte degli autori degli 007. Questi sono gli episodi nei quali si "tradisce" maggiormente la formula collaudata con i primi tre episodi. Ogni tanto di cambiamento o di rinnovamento c'è bisogno (vedi Goldeneye che aggiorna il personaggio) ma nei casi qui elencati, se escludiamo "Una cascata di diamanti", non mi sembra che il cambiamento sia stato in meglio. Mi fermo ai primi 20 della serie, Daniel Craig si preannuncia come uno 007 ben poco filologo.
A che pubblico si rivolge con le sue trovate infantili, con la ridicolizzazione di un personaggio memorabile come Jaws? E' un'operazione di marketing per i pupazzi dei personaggi
La serie perde il legame con la realtà che si era già affievolito in Missione Goldfinger. Con La spia che mi amava, il suo remake, ha l'ambientazione più fantasy e più incredibile della serie.
Un Bond casto e puro che uccide solo quando non ne può fare a meno? Ma si è mai visto? (Sia ben chiaro che non sono un sadico o un misogino, sono un purista)
La high-tecnology era entrata nella serie già ne "Il domani non muore mai" ma, in questa parodia non dichiarata degli 007, non si tratta più di tecnologia avanzata ma del suo abuso più incontrollato! Che baracconata! Sono senza parole!
Una donna che non cade ai piedi di 007! Curioso! Singolare! Consolante! Grande cattiva Fiona Volpe che batte sul tempo la sua copia di "Mai dire Mai" Barbara Carrera e Sophie Marceau, influenzata però dalla sindrome di Stoccolma.
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