Mara Carfagna, ex "valletta-minigonna" di "Domenica in" col Baudo guardone, marpioncello, al Mengacci de "La Domenica del villaggio" dove mostra le sue cosce a gnomi e tartarughe, a "Piazza Grande" con Magalli simil pinguino-Danny De Vito di "Batman...", fino al Parlamento.
Meglio lei, più bona, di Giovanna Mezzogiorno, che quando la vedi non sempre sta all'ora di pranzo, parafrasando il grande Christian De Sica di "Anni' 90", film trash-cult d'inamovibile spessore culturale, anzi cul-turale.
Un giorno mi sposerò, sarà la mia rovina, quando mai avrete un folletto aspirapolvere come me?
Un Aladino formato "reale", un Aladino poco stracchino e non ancora stanchino.
Oggi mi sento e sono Arlecchino, poco "lecchino" e molto leccante.
Piccante.
Picchiante a chi mi rompe, a chi le rompe.
Con Claudio Bisio, Giovanna Mezzogiorno, Arnoldo Foà, Fabio De Luigi
Film che non varrebbe neppur la pena nomenclare, per via della sua pochezza su tutti i fronti, un film "sguarnito", la Mezzogiorno si fa guarnire non dalla Guarnieri Elena.
Non poteva che non esserci il "grande" Muccino, ringraziamolo debitamente per averci offerto storie malincomiche, e baci rubati da "dichiarazioni d'amore". Com'è "romantico" il Gabriele.
Chi ha violentato Luigi che ora appare appannato, dunque non appariscente? Madre Giovanna nel bel mezzo del parto si recò a Prato, e nei prati ""verdeggiò".
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