Finalmente ci siamo! Attendevo da un mese "La notte dei cinefili", titolo della serata in cui avrò l'opportunità di vedere su grande schermo "Mezzogiorno di fuoco". E' per le 20e30 ma il tempo è tiranno: non ce la farò mai, ma pazienza, metterò da parte i miei principi e lo vedrò iniziato, d'altronde quando mai avrò una simile opportunità? Nella sala principale proiettano "Prendi i soldi e scappa" ma non ho esitazioni, faccio il biglietto e mi precipito, sperando di non finire in prima fila. Entro con affanno e a quel punto comprendo che la lotta per il posto non sarà feroce: siamo in 6 presenti alla proiezione!
Mi gusto il film e allo scorrere dei titoli di coda mi dico: "Mezzogiorno di fuoco" non è uno dei miei western preferiti eppure sono corso a vederlo perchè da sempre ho desiderato vedere al cinema tanti film che per questioni anagrafiche ho visto e apprezzato solo in tv.
Ok, siamo in provincia, 50000 abitanti, ma siamo anche a 30 minuti da Genova, eppure eravamo in 6, più una ventina a vedere W.Allen. E se "Mezzogiorno di fuoco" fosse stato girato nel 2008 sarebbe senza dubbio uno dei migliori film dell'anno.
Ora io chiedo, da cinefilo a cinefilo: ma non frega niente a nessuno di rivedere in sala i classici del passato?
La perfetta sintesi di ciò che era il west: non mondo crudele devastato da un conflitto feroce. I Comanche rapiscono e stuprano eppure mai come in questo film è reso il dramma per il genocidio di un popolo.
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