Il mondo “al femminile” raccontato con la sensibilità superiore di un personaggio “contro” come Fassbinder (chi meglio di lui poteva essere in grado di disegnare così iconoclasticamente “l’altra metà del cielo”?). Sette personaggi di donna indimenticabili e variegati, sofferenti e luminosi, ambigui e sublimi, vittime e carnefici, che restituiscono l’anima e il senso (anche storico e sociale) delle pellicole alle quali sono dedicate. Ma anche il restante cinema di Fassbinder è pieno di “figure” indimenticabili di donne come quello della protagonista de “Il viaggio in cielo della signora Küsters”, o la Jeanne Moreau di “Querelle” oltre che il/la protagonista di “Un anno con 13 lune”, solo per citare le prime cose che vengono alla mente.
Forse il più doloroso e significativo ritratto di una deriva. Splendida conclusione in un ammaliante bianco e nero pieno di suggestioni, di una tetralogia al femminile sulla Germania e le sue contraddizioni.
Straordinaria parabola esistenziale sul “miracolo tedesco”. L’opera che rivelò al mondo intero l’arte e il genio del regista oltre che una interprete altrettanto eccezionale, “feconda” compagna di viaggio di molte altre avventure.
Titolo originale Die bitteren Tränen der Petra von Kant
Regia di Rainer Werner Fassbinder
Con Margit Carstensen, Hanna Schygulla, Irm Herrman, Eva Mattes
Melodramma estremo e fiammeggiante che non teme di sfiorare il kitch. Perfetto nella forma, fortemente coinvolgente nella sostanza. Una parabola “a cerchio” che conclude una storia esattamente come era cominciata.
Con Hanna Schygulla, Wolfgang Schenk, Ulli Lommel, Karl-Heinz Böhm
Delicato ritratto in controtendenza (una volta tanto molto lontano dalla cifra stilistica del melodramma che contraddistingue spesso il suo cinema) spoglio e rigoroso, quasi francescano, si potrebbe dire.
Con Barbara Sukowa, Mario Adorf, Armin Mueller-Stahl, Mathias Fuchs, Helga Feddersen
Stile iperrealista, quasi pop, tono leggero e sottilmente ironico che sfiora quello della commedia. Il bersaglio dichiarato, quasi messo alla berlina è l’era di Adenauer e la sua politica ambiguamente compromissiva.
Con Hanna Schygulla, Giancarlo Giannini, Mel Ferrer
Sfolgorante e leggermente retorico. Storia di una “canzone” e di una interprete (Lale Anderson) ma anche del nazismo di cui si nutre e del quale “riproduce” glorie e miserie oltre che tutta la barbarie che lo attraversa.
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