I tempi che cambiano
- Drammatico
- Francia
- durata 90'
Titolo originale Les temps qui changent
Regia di André Téchiné
Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Gilbert Melki
Oggi si torna alle urne, la campagna elettorale e’ stata devastante, se non di piu’, il solito tutti contro tutti, sondaggi incertissimi, scontri televisivi all’insegna del rinfaccio sistematico. Ore 7,00 E’ tutto pronto, seggi in fibrillazione, rappresentanti di lista avvelenati, giornata fredda ma limpida, previsioni di tempo sereno come il sorriso di un neonato. Ore 7,05 Il presidente della sezione 1485 di Roma Tuscolana Cinecitta’ fa’ capolino, curioso, fuori dell’aula. Ma avete aperto i cancelli? La giovane recluta incastrata di servizio al seggio fa’ cenno di si… corridoio deserto: avranno sonno… Ore 7,15 Nessuno e’ entrato nella scuola. Nessun precedente simile in anni di elezioni. Cominciano le telefonate, le ridarelle nervose, i “te l’avevo detto e non mi hai voluto credere”. C’e’ un golpe? Cos’e’, uno sciopero bianco? Ore 8,00 Il fenomeno e’ ufficiale. Nessuno, tranne una percentuale irrisoria, ha ancora votato. La televisione balbetta incerta, qualcuno parla di sommossa silenziosa. Altri sospettano intrighi anarcoidi di alto livello. Ore 9,00 Le televisioni sono scatenate, e’ caccia alla massaia ed al vecchietto sulla panchina, ma le reazioni sono pacate e tranquille: be’ io vado a votare nel pomeriggio, dice una. Io aspetto mia figlia domani e poi andiamo insieme, perche’, che succede? Chiede un nonno compito. …e pochi avvertono il vago ghigno di scherno che traspare appena… Ore 10,00 L’allarme dilaga. In tutto il paese si assiste a questo fenomeno trasversale. Si e’ votato, finora, con una percentuale inferiore del 91% rispetto a qualsiasi altra precedente elezione politica. Le redazioni dei giornali fibrillano, gli opinionisti/commentatori cominciano ad ammettere che strane voci si erano registrate nelle ultime settimane, il fenomeno di ribellione spontanea era stato avvertito in qualche misura, ma nessuno credeva in un impatto cosi devastante. I contrasti e le perplessità erano tangibili, ma il giorno X all’ora X tutti hanno temuto la prima mossa e deciso di attendere quella degli altri. E l’inattendibile e’ accaduto… ed ora, anche i piu’ recalcitranti, iniziano a godersi lo spettacolo… Ore 11,00 Adesso c’e’ gia chi cavalca la tigre, Leader Y dice che lui aveva invitato i cittadini a disertare le urne, Leader Z sottolinea che lui l’aveva detto prima… ora e’ tutto un viavai curioso fuori dai seggi, ci si accalca ma nessuno entra, anzi, comizi spontanei nascono qua’ e la’ rincuorati dagli avvenimenti: finalmente contiamo qualcosa! La maggioranza silenziosa gliele sta’ urlando col massimo della civilta’… I massimi esponenti politici sono accigliati: cosi il paese va’ allo sbando, gli elettori devono dare segno di responsabilita’ e maturita’ politica… Ore 12,00 Hanno votato i galoppini, i rappresentanti di lista, gli scrutatori (ma neanche tutti), le mogli dei segretari politici forse… Ore 14,30 Appello del Presidente della Repubblica a reti unificate: cittadini non e’ questo il modo di boicottare lo Stato! Ore 15,00 Si parla di autosuggestione, di estemporaneo fenomeno di rigetto, di uno sciocco impuntarsi. Ma nessuna autocritica dai vertici del Palazzo. Si sta’ tutti sulla difensiva, stranamente solidali stavolta, da destra a sinistra, come si votasse un aumento di stipendio… del resto qui si stà minando la casta! Ore 17,00 Incredule le segreterie dei partiti, nessuno aveva dato credito a quella chiacchiera da bar, all’sms modello catena di Sant’Antonio, al tamtam internettiano che appariva più come una trovata grillesca… a gennaio era caduto Prodi, un governo tecnico aveva iniziato subito tra litigi di bassa lega, niente riforma ed ognuno a curare i propri interessi. Lentamente, ma con una lucidita’ sconosciuta, le coscienze avevano compreso la necessita’ di un segnale forte, e stavolta di piu’ pote’ l’inciucio da panchina al parco, la chiacchiera da mercato tra zucchine ed insalate, la fila astiosa alla posta, il bisbiglio nell’oscurita’ d’un cinema, la ciacola in bus, il bar confabulato, la sommossa delle casalinghe, la rivolta delle maestranze, il malcontento che abbandona il serpeggio e conquista la ribalta… Ore 19,00 Si riesce ad intercettare uno dei pochi ragazzi cha ha votato: “Ho compiuto 18 anni ieri, aspettavo questo giorno da mesi, ero orgoglioso, finalmente potevo contribuire realmente e fattivamente allo sviluppo del Paese. Stavo maturando una coscienza etico/politica/civile. Potevo sentirmi partecipe. Alle 7,00 ero al seggio, emozionato ed eccitato. Poi ho assistito a tutto questo… certo, si, qualcosa era trapelato, ma non ci credevo, nessuno credeva ad un exploit del genere…ed ora sono, siamo, qua con la nostra “coscienza politica” evoluta in sole 12 ore come non mai. E vi chiedo solo una cosa, per favore,… potrei riavere indietro... la mia scheda?!?”
Titolo originale Les temps qui changent
Regia di André Téchiné
Con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Gilbert Melki
Titolo originale Pourquoi pas!
Regia di Coline Serreau
Con Sami Frey, Mario Gonzales, Nicole Jamet, Christine Murillo
Titolo originale Return to Sender
Regia di Bille August
Con Connie Nielsen, Kelly Preston, Aidan Quinn, Mark Holton, Timothy Daly
Regia di Renato Castellani
Con Lea Massari, Enrico Pagani, Lilla Brignone, Sergio Tofano
Titolo originale Next of Kin
Regia di John Irvin
Con Patrick Swayze, Liam Neeson, Adam Baldwin, Helen Hunt
Regia di Romano Scavolini
Con Lou Castel, Frank Wolff, Maria Monti, Leopoldo Trieste, Carlo Cecchi
Titolo originale Sometimes in April
Regia di Raoul Peck
Con Idris Elba, Oris Erhuero, Arthur Yuhi Abia, Johannes Bausch, Carole Karemera
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