L’altra sera siamo incappati – nostro malgrado – nella trasmissione di RaiUno del sabato sera, “I migliori anni”. A condurre il lento e cotto programma in stile Del Noce – quanto li piacciono questi bei varietà di Amarcord e revival – c’è quello stakanovista anonimo di Carlo Conti, affiancato da due belle e piatte vallette – la bionda e la mora, tanto per cambiare – e da Nino Frassica, l’ultimo esponente di una lunga e nobile stirpe di attori comici. Tralasciando la monotonia e la banalità del programma, pieno di vecchie glorie – Ricchi e Poveri, Sandy Marton, Carla Boni (!), Teddy Reno, i Platters e chi più ne più ne metta – c’era una stella internazionale del cinema dei tempi che furono. Una donna per la quale il mio amico emmepi8 va matto. Avrete capito che non c’era ovviamente Sophia Loren, ma la più sobria Gina Lollobrigida, che si rivede dopo un anno, dopo quel pandemonio che successe per la storia del suo annunciato matrimonio con quel truffatore spagnolo – vicenda degna di “Dallas”. Comunque, fa piacere rivederla ogni tanto, anche in programmi mediocri, perché è una delle poche star che ha capita un minuto prima quando era giunto il momento di mettersi da parte, onde evitare inutili scenate di fine carriera e porcate in stile Sophia Loren – “Pomodori ripieni e pesci in faccia”, il calendario Pirelli, i programmi estivi di RaiUno. Oggi fa la scultrice, e pare appagata. Vale la pena ricordare alcuni suoi film.
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