Il compagno Don Camillo
- Commedia
- Italia
- durata 109'
Regia di Luigi Comencini
Con Gino Cervi, Fernandel, Graziella Granata, Gianni Garko, Leda Gloria, Saro Urzì
No beh, ormai si è giunti al colmo. Fino a pochi anni fa’ un estremista di sinistra poteva contare sulle proprie poche, delimitate, sterili e rassicuranti certezze.. Oggi non è più così, oggi non resta che il disarmo ideologico più incondizionato.. la resa.. lo sdegno autolesionista di chi fa spallucce, di chi lascia la tenzone ad altri dotati di molta più incoscienza critica. Santoro è ormai una scheggia impazzita.. si unisce al turpiloquio da autobus di grillo e degni compari, dedica tre ore di prima serata a far le pulci a mastella, il carburante dei poliziotti, la formula uno, la casa del figlio.. sezione ‘signò-è-tutto-n-magna-magna’, fila h scaffale 22. Nella puntata di stasera ritira fuori la solfa sui lavavetri.. ok.. non esattamente un ultimora eh, specialmente viste le altre ‘urgenze’ che incombono sul paese.. metodo di ragionamento di Santoro: “ma come, ci voglion far credere che il problema più urgente da affrontare in italia sia quello dei lavavetri..??” e, per affermare ciò, dedica tre ore di approfondimento al tema medesimo. Quando si dice la coerenza. Stasera da Santoro c’era poi una squatter imbacuccata per non farsi riconoscere.. una latitante macchiatasi dell’orrendo crimine del disegnar graffiti, la quale, essendo pur sempre figlia di quest’epoca e di mamma mediaset, sceglie d rischiare il soffocamento pur di darsi un tono.. di raffigurarSi come ‘nemico pubblico’ e martire della libertà d’espressione.. dunque si barda d’occhialoni azzurri che manco i righeira nell’82 e foulard leopardato e, in un italiano assai picaresco, vomita fonemi affannosi, impedita com’è nell’esercizio ortodosso della respirazione. Alla rivoluzione con il leopardato radical.. tutto torna, statene certi.. tutto, inesorabilmente, torna. Di travaglio ne vogliamo parlare? Ma si dai, e anche piuttosto bene. Su, non si può non amare travaglio.. è un caruccetto è.. con quello scintillio negli occhi alla “quanto c’ho ragione e quanto so abbellire e stilizzare il mio aver ragione.. sono culturalmente un che guevara e comunicativamente un oscar wilde.. vi piaccio mortalmente? Si daai, se Santoro quell’invidioso non mi interrompe stasera mi becco l’applauso più (g)rosso di tutta la stagione..” Insomma.. lo si vede da come lo spogliano con sguardi orgasmici tutte quelle laureande picassiane e poco ‘viventi’ che vanno a far da pubblico ad ‘annozero’.. Travaglio è il franco trentalance delle dottorande in scienze politiche.. vi par poco? Invidia, dite? Per la pecunia procuratasi certamente. Per le dottorande boh.. il tipo mio è più avete presente la ciocciottona fashion-house tvvttb ciauz e kiss? Quella. Ma con riccardo scamarcio sulla piazza sono destinato ad una vita d’astinenza. Tant’è. Ooh.. di ‘urgenze’ nazionali si diceva.. ebbene solo 4 o 5 giorni fa’ il probo ministro dell’economia, quel padoa schioppa insigne giurista dal piglio severo e dalla indiscutibile autorevolezza, aveva ben pensato di affermare che l’unico incentivo possibile a favore della gioventù italiana era di “cacciar fuori a pedate sti bamboccioni che a trent’anni stanno ancora a casa”.. Capito la meraviglia? dopo i decreti salva-furbetti, le finanziarie filoconfindustriane, le leggi biagi, le baby pensioni, gli indulti e i condoni ai miliardari trevigiani.. Come se, che so, goebbels in visita ad un campo di sterminio si fosse rivolto ai prigionieri ebrei sfottendoli per il loro deperimento ed ironizzando sulle poco virili tendenze anoressiche dei medesimi. Ora.. credete davvero che con QUESTA gente qui abbiano ancora senso le proteste di piazza, le parolaccette di grillo, la xenofobia da mercato dei sostenitori del medesimo (altro prezioso insegnamento di ‘annozero’: l’elettorato DE sinistra è razzista quanto quello del polo, questo ad usum di chi ancora crede nell’utilità del suffragio universale), i referendum, i movimenti, i libri populisti di questo o quel giornalista in cerca di massaie adoranti, le narcotiche inchieste di iacona, i reality di Santoro, gli editoriali di questo o quel direttore capellone, dario fo, micromega, il richiamo a “vetusti” precetti costituzionali.. Ma siamo seri, signori, per questa gente qui ci vuol solo una cosa: il gelido sibilar [dei rimorsi]. Duecento metri prima dei loro focolari.. delle loro reazionarie e beghine certezze da ceto dominante.. dei loro studi in centro, delle loro figlie al conservatorio e delle loro mogli con tre cognomi. Allora FORSE prima di dar scontata la loro feudale impunità rifletteranno un secondo di più, si sforzeranno di capire, non ci riusciranno, è ovvio.. ma senonaltro tramonteranno più puri. Che volete, proprio non riesco a non ragionare altruisticamente.
Regia di Luigi Comencini
Con Gino Cervi, Fernandel, Graziella Granata, Gianni Garko, Leda Gloria, Saro Urzì
Titolo originale Ilona llega con la lluvia
Regia di Sergio Cabrera
Con Margarita Rosa de Francisco, Humberto Dorado, Imanol Arias
Regia di Roberto Rossellini
Con Edmund Moeschke, Ernst Pittschau, Ingetraud Hinze, Franz-Otto Krüger, Erich Gühne
Titolo originale Intolerance
Regia di David W. Griffith
Con Lillian Gish, Constance Talmadge, Elmer Clifton, Alfred Paget, Mae Marsh, Robert Harron
Regia di Peter Del Monte
Con Kim Rossi Stuart, Agata Buzek, Olek Mincer, Eljana Nikolova Popova
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