Il posto delle fragole
- Drammatico
- Svezia
- durata 95'
Titolo originale Smultronstället
Regia di Ingmar Bergman
Con Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand

Probabilmente la notizia della morte di Bergman ed Antonioni rimarrà schiacciata tra le veline delle solite celebrazioni mediatiche che affollano, con PIù ipocrisia e meno sarcasmo, il web. Eppure mi sembrava doveroso ricordare questi due registi che hanno posto le basi del Cinema, con meno retorica forse queste due parole saranno solo uno sfogo personale. Ho amato molto Ingmar Bergman: il giorno che è morto sono uscita con i soliti 30° gradi, pensavo che sarebbe stato bello andare nella sua amata e fredda isola di Faro, nella Svezia più remota;lì aveva girato alcuni dei suoi film più incredibili "Persona" e "Come in uno specchio". Sono tornata a casa ed ho scoperto che era andato un po' più in là a cercare il suo "posto delle fragole". Gloria dei cinema d'essai, regista presto etichettato come "troppo pessimista", realista ed allucinato, le sue pellicole lasciavano lo stesso sapore del vuoto dopo una confessione sì ben riuscita - qualità ereditata probabilmente da suo padre, rigido pastore protestante - ma che non può risolvere i dubbi dell'uomo, di fronte alla vita ,inginocchiato verso un crocifisso muto; lo stesso senso di nudità che si prova dopo l'ennesima sbronza della sera. Al contrario ho sempre disprezzato Antonioni, come si suol dire "regista dell'incomunicabilità", che appunto non mi ha mai comunicato nulla. Sono troppo umorale nei miei giudizi, ammiro solo alcune delle sue opere, amo la poesia quotidiana al limite del neorealismo, che fù già qualcosa di nuovo come Cronaca di una amore; trascuro certi mattoni insopportabili che si incartano nella stessa idea di "intellettualità", come Deserto Rosso. Bisogna però dare a Cesare quel che è di Cesare: Antonioni, proprio in pellicole come Deserto Rosso, rivoluzionò l'uso della fotografia ed ha aperto numerose prospettive di ricerca. Uno sperimentatore del mezzo amato ed odiato. Ora è il tempo delle celebrazioni, tutti sicuri che questi due indiscutibili maestri hanno eretto con una delle materie più facilmente infiammabile,la celluloide, monumenti più duraturi del bronzo, sperando solamente che i loro film non diventino come statue bellissime in una piazza desolata ed assonnata beccata solo dai piccioni.
Titolo originale Smultronstället
Regia di Ingmar Bergman
Con Victor Sjöström, Bibi Andersson, Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand
Regia di Michelangelo Antonioni
Con Steve Cochran, Alida Valli, Betsy Blair, Dorian Gray, Gabriella Pallotta
Titolo originale Persona
Regia di Ingmar Bergman
Con Bibi Andersson, Liv Ullmann, Gunnar Björnstrand, Margaretha Krook, Jörgen Lindström
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