recente intervento di Eli Roth dalle pagine del suo myspace mi ha lasciato perplesso a tal punto che mi sembra giusto dare spazio a quanto dice questo regista, da sempre molto furbo e attento a come promuovere i suoi, a mio parere, mediocri lungometraggi...........................
Il blog su myspace è di pubblico dominio e non penso di infrangere nessun tipo di legge andando a tradurre quel che scrive, in caso contrario sarà mia premura rimuovere la traduzione.
Non essendo madrelingua mi si perdonerà qualche inevitabile svista, traduco a spanna:
Vorrei ringraziare tutti voi per le gentili e-mail e per aver appoggiato il film in modo incredibile. Purtroppo la pirateria oggigiorno è più attiva che mai e una copia rubata del film (con la musica non ancora completa, zero effetti sonori e no VFX) è riuscita a raggiungere la rete PRIMA dell’uscita del film e ci sta danneggiando, specialmente sul mercato internazionale.
La pirateria sarà la morte dell’industria cinematografica, proprio come ha ucciso il mercato discografico e sebbene non riesca a rovinare gli incassi di grossi titoli come Spiderman 3, rappresenta un disastro per opere come la mia che non possono contare sullo stesso tipo di produzione e pubblicità.
Come se non bastasse, molti critici hanno scritto le loro recensioni basandosi su quella copia pirata, fatto che non ha scusanti.
Conosco alcuni di questi critici da anni, non ne farò il nome ma so chi sono, lo sanno le case di produzione e lo sanno anche altri registi e non avranno più accesso a nessuno dei miei prossimi film.
Quel che voglio dirvi è che questa è l’ultima possibilità per vedere uno dei miei film per parecchio tempo a venire.
Nel caso non l’abbiate visto andateci ora perché dopo il prossimo week end il film verrà (probabilmente, ) tolto dalle sale. Ci sono troppi titoli estivi in arrivo e abbiamo più o meno due settimane di vita nelle sale prima che il film passi al mercato dei dvd.
Non dirigerò molto presto CELL e passerò gran parte del resto dell’anno a scrivere i miei nuovi progetti: questo significa che non comincerò a girare fino alla prossima primavera e quindi non vedrete un mio film almeno fino all’autunno 2008. Se tutti quelli inseriti nella mia friends list (di myspace) andassero al cinema portandosi dietro un amico, sarebbe un gesto in grdo di fare la differenza.
Portate una persona che non segue l’horror, cercate di convertirli, è il solo modo per far sopravvivere questi film. In questi anni i film rated R sono in serio pericolo, le società di produzione pensano che non siano più graditi dal pubblico e optano quindi per finanziare i PG-13 e il solo modo per contrastare questo trend è andare in sala a vedere gli horror rated R. La gente ha amato il mio film e anche se è costato solo 10 milioni di dollari e ha già recuperato i costi non è certo una macchina da soldi e così loro continueranno a produrre i soliti PG-13 di cui tutti i fan si lamentano.
Per contrastare la pirateria i fan potrebbero inondare i vari P2P di falsi Hostel 2 così che nessuno riuscirebbe a downloadare quello vero, ma la sola cosa che farebbe una reale differenza è andare al cinema a vederlo.
Anche i proprietari delle varie sale, nel caso i film horror continuino a rendere così poco, cominceranno a non programmarli più.
Se vogliamo mandargli un messaggio, possiamo farlo solo con i nostri portafogli e dobbiamo farlo ora.
Ho fatto tutto il possibile per realizzare un buon film per i fan, il più violento, sanguinario e divertente che mi fosse possibile fare.
Il resto spetta a voi.
Siamo davvero arrivati a un punto di non ritorno i cui segni erano evidenti già da anni e che ora si manifestano in tutta la loro arroganza e ristrettezza di visione.
Sono passati, nel bene e nel male, i tempi di una critica in stretto rapporto culturale con gli autori, sono morti i tempi di un Truffaut o un Pasolini autori E critici (cosa che avveniva anche, in piccolo, nel mondo dell’horror).
Critici e pubblico sono diventati progressivamente nemici da conquistare con ogni mezzo possibile, con il chi non è con me è contro di me, con mezzucci e j’accuse privi di logica e, ancora di più, privi di qualsiasi tipo di riscontro nei fatti.
La pirateria responsabile della morte della musica è aria fritta (già i Metallica ci avevano fatto la figura dei fessi) dimostrata come tale da molto tempo ormai e ora si vuole passare al livello superiore: la pirateria ucciderà il cinema.
E via con gli spot sugli sfigati ciccioni con gli occhiali che copiano i film e allora le ragazze non li fanno scopare e gli amici sputano loro in faccia, via con il concetto che possedere un divx è la stessa cosa che rubare una macchina (con il cacciavite, in un vicolo, come nel Bronx i peggio sgherri), via con enormi pressioni da parte delle multinazionali per ottenere i dati di chi scarica a uso privato, nonostante comincino a esserci legislazioni ad hoc che remano in senso contrario, per fortuna.
Eli Roth mente sapendo probabilmente di mentire.
Hostel 2 ha già raccolto in questo momento una quindicina di milioni negli USA ed è facile prevedere che ne raccolga almeno altrettanti nel resto del mondo solo con la visione in sala, senza contare il vero guadagno che è quello che si otterrà con i dvd (noleggio e vendita) e con l’indotto dei vari gadgets.
Ma evidentemente all’affarista che è in lui tutto ciò non basta e comincia a stracciarsi le vesti in pubblico, addirittura riducendosi alla questua telematica, pregando la gente di portare amici cui non interessa l’horror (giusto, non ti interessa l’horror e allora siccome sono tuo amico ti porto a vedere delle donne sgozzate appese per i piedi, è un ragionamento che fila e che la dice lunga sul concetto di amicizia che ha quest’uomo).
Sono altri i (presunti, è chiaro) mali del cinema, non certo una pirateria che non può incidere più di tanto sul risultato finale dell’equazione.
E i mali del cinema sono generati dal cinema stesso nel momento in cui è diventato sempre più parte di un complesso gioco a incastri di multinazionali.
La Sony guadagna sulla gobba del “povero Roth”, la Sony è la stessa mamma che produce masterizzatori e dvd vergini, che tramite sussidiarie e scatole cinesi espande a dismisura il mercato dell’home theatre, che spinge la gente a rilassarsi in pantofole inpnotizzandosi di fronte a megaschermi televisivi sempre più simili a quelli del cinema. Perché alzarsi e andare nel multisala (comunque di proprietà di società analoghe che hanno le loro colpe: offrono sì sale stupende ma programmano male e con i paraocchi mentre l’horror un tempo viveva per settimane e mesi nelle piccole sale di città) quando posso aspettare il dvd che avrà anche delle succose scene di tortura in più?
Perché spendere dai 7 ai 10 euro più la benzina, pop corn e coca cola se con 3 euro nelle grandi catene mi danno il dvd e anche un pacchetto di nachos?
Ma no, infatti, meglio non puntare il dito verso mamma Sony e le sue sorelle, meglio non alzare la voce contro chi tiene ben serrato il guinzaglio e l’apriscatole della pappa, meglio aggredire 4 nerd sfigati e dire che è colpa loro se tutto il sistema imploderà.
Visionare un cencioso CAM o un mediocre divx NON è uguale a rubare: nell'atto di rubare io privo qualcuno di un oggetto per appropriarmene e goderne. Vedendo un divx non visiono il film bensì un suo scadente simulacro in sedicesima che, spesso, mi indurà a una nuova visione in sala o tramite dvd originale. Non si tratta nemmeno dello stesso prodotto, erano molto più vicine alla videocassetta originale le copie vhs di un tempo rispetto a quanto sia simile un CAM o un divx da 700 MB nei confronti di un DVD.
Chi non obbedisce deve essere sterminato.
Chi non obbedisce e non crea consenso è automaticamente un criminale e un nemico.
Rue Morgue sceglie di scrivere recensioni oneste?
Rue Morgue allora non riceverà più i dvd screener, non sarà più ammessa sui set, non avrà più tanti sponsor pronti a comprargli pagine di pubblicità.
Meglio allora comportarsi come la sua più famosa e blasonata cugina americana, che non ama recensire e preferisce godere dei favori dei vari registi.
Purtroppo, mentre Rue Morgue produce cultura, la blasonata rivista produce solo facili consensi e montagne di fotografie.
Stessa cosa per i critici che non sono ancora a libro paga: non potranno più entrare in sala “sappiamo i vostri nomi”, taccuino nero e via!
Da tempo ormai molte case di produzione hanno smesso di organizzare anteprime per la critica per UN SOLO MOTIVO: evitare che escano critiche negative PRIMA del week end di esordio.
Per lo stesso identico motivo molte multinazionali hanno scelto la via più semplice: comprare in blocco i giornali di cinema ed emanare pesanti diktat nei confronti delle redazioni. Non chiamiamoli diktat però, dai, sono linee guida.
Ma se non le segui puoi pure cercarti un altro posto di lavoro.
Ora cominciano a comprarsi anche i siti web e PERSINO i blog (ci vogliono i classici 30 denari, guarda caso...) e ci sono esempi eclatanti anche in Italia, persino riguardo il film in questione, vi basti fare una semplice ricerca google e leggere fra le righe.
Ho sempre cercato di rigettare questo trend. Un conto è l’articolo pre-visione che non emana un giudizio di qualità ma contiene solo informazioni, un conto è la recensione vera e propria che deve essere, a prescindere dalle idee personale, libera da eventuali pressioni esterne.
Cercate di farvi furbi, lettori e fan.
Cercate di capire se il giornale X che pubblica la critica Y è di proprietà di qualcuno con interessi. Esigete contenuti piuttosto che foto e pettegolezzi, fermatevi a leggere oltre il minutino che il vostro attention span internettiano vi concede.
Vi stanno fottendo la mente e quando piangono miseria voi mettete mano al portafoglio lamentandovi insieme al povero Roth di turno di quanto il mondo sia ingiusto.
I film horror guadagnano e continuano a uscire, il PG 13 è un ottimo metodo per vendere poi un sacco di DVD con contenuti speciali, scene tagliate e altri feticismi assortiti per la gioia di tutti i fan.
I critici che scrivono recensioni sulla base dei CAM?
Argomento già più spinoso. Se mi si parla di video incompleti come questo allora sì, poveracci loro.
Ma ci sono divx di buona fattura che permettono, se visti con cuffie e discreto monitor, una visione più o meno simile a quella di una sala affollata di marmocchi urlanti col cellulare in eterno orgasmo da trillo.
In più, visto che il trend è quello di blastare le critiche negative prima che il film arrivi in sala, lo sporco divx è un ottimo metodo per farsi un’idea del film e andarselo poi a gustare sul grande schermo nel caso meriti.
Non conto più le volte che, visto un film in questo modo sono poi corso in sala a pagare un biglietto che altrimenti magari non avrei pagato.
Stupenda poi la concezione che ha Roth del cinema horror.
“Ho fatto tutto il possibile per realizzare un buon film per i fan, il più violento, sanguinario e divertente che mi fosse possibile fare”.
Ecco, questo deve essere un film horror.
Via il soprannaturale, via i contenuti, via eventuali riflessioni, via il terrore cosmico, denudiamo tutto e riduciamo l’esperienza a una serie di tette, culi, sangue finto e occhi sgusciati. Cosa può importare una trama, uno stile, una riflessione quando invece possiamo andare a vedere l’ennesima fighetta seviziata? (Beninteso, non si intende stigmatizzare questi elementi che costituiscono parte dell'horror, non il totale).
Accetterei questo discorso da uno yes man, non da un tizio che da anni pretende di essere un autore e invece è sempre stato un imbonitore e un corteggiatore di autori.
Minacce ad alzo zero, questo è quel che fa il bambino quando lui stesso rompe il suo giocattolo. Colpa di tutti gli altri cattivi che non capiscono nulla.
Minacce ai critici, minacce velate al pubblico (ultima occasione per vedere un mio film per un po’, se non lo vedete vi riempiranno di PG 13), minacce e ritorsioni a chi scarica (inondategli i canali di fakes!).
Mai che venga, a queste persone, il sospetto che se la gente non corre a vedere un loro film è perchè è BRUTTO. Mai. La colpa è degli altri e comunque anche se il mio film fosse mediocre dovreste lo stesso andarlo a vedere per salvare il futuro del genere.
Per fortuna il mondo dell’horror è in mano a ben altri autori, gente che da un lato si accontenta di guadagnare il triplo di quanto è costato il film, gente che propone stili, visioni e contenuti, gente che non fa dello scandalo l’unico mezzo pubblicitario e che si affida a lavoro e qualità.
Speriamo che presto Mr Roth abbandoni il genere morente e torni a occuparsi di progetti a lui più consoni, chessò, un film sulla vita di Paris Hilton, una serie di 10 episodi uncensored di Baywatch e così via.
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