La signora, sovrappeso, avvolta in un tailleur di broccato rosso modello “Lollobrigida Oscar Academy” è lì, immobile su un piedistallo e occhio torvo che guarda una scalcagnata concorrente che la scruta e la soppesa, la valuta, ne scava le rughe in cerca di grafemi enigmistici in grado di svelarne l’identità La signora ha i ditoni grassi ingioiellati a forza, un triplo rosario di perle d’altura le circonda il collo molle e stratificato come una colata lavica in via di raffreddamento. L’attaccatura bassa dei capelli neri e grossi come spine le dona una non edificante espressione di borghese stupidità se accostata al vestito e al ninnolame sguaiato pesantemente ostentato .Potrebbe essere la missionaria in Africa che di ritorno alla civiltà rifugge il “negrame” vestendosi come una fazendera sud americana specializzata in tratta di esseri umani. Potrebbe essere un’ex Ragazza Coccodè di Arboriana memoria di ritorno dal marciapiede post-notorietà passando per il tunnel della droga e dei porno festini. Potrebbe…… La concorrente dall’aria sempre più dimessa e morente, avendo già buttato mezzo montepremi sbagliando clamorosamente le identità del Cameriere Gay al Grand Hotel di Riccione, il Riciclatore di Tappi a Corona e Quello/a che ha il Padre che ha Cambiato Sesso, azzarda l’INDIZIO. Quei tremila euro in gettoni d’oro che rivenduti e cambiati al corso corrente al netto delle tasse e all’erosione dell’inflazione per la tardiva consegna degli stessi quantificabile in circa 26 mesi, ammontano ad una cifretta netta di mille-zero-cinquanta euro, le servono proprio. Lo sgualcito presentatore, bolso, pallido di un pallore pre mortem di quello che sente il conto alla rovescia azzerargli gli ultimi refoli di vita, il conto alla rovescia del capo-fuoco di un plotone d’esecuzione nel caso del condannato a morte, gli ultimi globuli rossi nella vita di un leucemico, il contatore in tempo reale degli spettatori monitorati dall’Auditel nel suo caso, cosciente di giocarsi gli ultimi istanti di celebrità prima dell’oblio mediatico, chiama l’opzione INDIZIO con il pathos di contrattuale professionalità che le necessità alimentari di due divorzi impongono. “Mi piace la cioccolata”-“Quando sudo so di sugo”-“Ho l’alluce valgo” le poche parole-indizio biascicate da labbroni unti dell’Identità in broccato, una conversione dialetto abruzzese-italiano che ha del ridicolo. In un silenzio ferale la telecamera indugia sul faccione rubicondo della signora , fugge con un sussulto sullo sguardo sgomento del presentatore il cui contatore Auditel sta asciugando definitivamente le decine preceduto da una fila di zeri quello che era prima un numero onorevole, sullo sfondo le espressioni degli spettatori si fondono a coppie nelle maschere teatrali della “commedia” e della “tragedia” dove sembra inesplicabilmente che le rispettive controparti “commedia” siano uscite tutte contemporaneamente dallo studio per un caffè. Il piano sequenza termina tremante sulla concorrente che udendo gli indizi vorrebbe prodursi in un pianto liberatorio e urlare tutta la sua disperazione per essere stata scelta tra tutti i giochi idioti che regalano migliaia di euro, proprio per quello più stupido e impossibile ed invece solfeggia a mezze labbra una verità sgomenta che pesa come un macigno sulle ultime velleità di dignità di un palinsesto svenduto al peggior offerente come una puttana sfregiata in viso: “…non so, le ho sbagliate tutte, forse non ho compreso lo spirito del gioco….” ovvero Soliti Ignoti-Identità Nascoste, il cui spirito non è stato compreso da nessuno. L’unica concorrente che non ammette che è tutto un gioco e non si è divertita un cazzo a pensare alla cicciona di fronte, poiché a nessun essere umano del nuovo millennio fin dalla metà del millennio precedente è mai fregato un cazzo di sapere chi aveva di fronte in carrozza, e poi in treno, e poi in aereo, e poi sullo shuttle e infine in uno studio morente della RAI a farsi prendere per il culo da una teoria del Lombroso Cesare, criminologo, eminente teorico delle assonanze fisionomico/criminali sconfessato pesantemente da una realtà talmente demente e delinquente da riportarne gli assurdi assunti in un gioco a premi. Il contatore Auditel segna gli zero come una fila di occhi sbarrati, il bolso presentatore in camicia balbetta facezie, il pubblico sbuffa, la signora indagata in broccato rosso traballa nei tacchi come una trottola all’ultimo giro quando stancamente anche la forza centrifuga se ne và. La concorrente la butta lì, tra le opzioni possibili. “E’ la cuoca di insetti nel ristorante cambogiano all’angolo”. Da cosa l’ha capito? “Dall’espressione”. NO. Ha sbagliato ancora. NO, suona come un gong sul gancio destro appena scoccato che il pugile non può fermare in corsa e il pesto rivale non può evitare di ricevere in piena faccia a mesta conclusione dell’incontro. NO. Lo spirito del Lombroso torna afflitto nella tomba da cui era stato evocato passando dal fondo del barile dal quale era stato grattato da autori già col foglio di via in mano per aver messo in piedi uno show così delirante, senza capo ne’ coda, senza lazzi e con un Frizzi isolato nella sua inutilità come una delle centinaia di migliaia di anonime bombe sganciate sul Vietnam su un indegno, pezzente nemico, bomba che non si sa se poi sarà esplosa o no, una tra le tante quando l’aereo è già a km di distanza e il telespettatore è già tre canali avanti a vedere pubblicità veicolata da altri migliori di lui. La concorrente già liquidata tra le quinte con sufficienza, provvidenzialmente senza salutare “tutti quelli che mi conoscono”e la cicciona che resta lì nel suo broccato a farsi cuocere dai fari di scena, come una tacchina in crosta che attende che qualcuno finalmente sveli l’arcano, la chiave del gioco, l’identità che valeva 3000 euro lordi e che ora come ora, rintronata dall’immobilismo bronzeo in cui la regia l’ha imposta un’ora prima, neppure lei ricorda. E’ una nonna. Nonostante l’INDIZIO neppure il Lombroso avrebbe indovinato.
Con Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò, Carlo Pisacane
In streaming su Rai Play
I legionari del quiz. I peccatori della vita reale dislocati nel deserto della televisione a puntare dita, eliminare concorrenti, ad abbattere muri. Pronti a tutto per un Jolly, un INDIZIO, un aiuto a casa. Ma a casa, Aiuto lo chiediamo noi.
Con Linden Ashby, Rae Dawn Chong, Andrea Roth, Ian Tracey
Chi sei te. Dalle mani muratore, dal sudore un istruttore, di yoga o karatè. Dalle rughe un lattoniere o un cameriere ma se parla col dialetto, io scommetto: panettiere. O almeno scolaretto. Disoccupato. Non l’ho detto. Per rispetto.
Con John Turturro, Ralph Fiennes, Paul Scofield, Rob Morrow, Dick Goodwin, David Paymer
Quiz estremo. Un padre padrone palpeggiando lo scroto di tre giovanotti dovrà indovinare chi gli ha messo incinta la figlia. La puntata pilota è stata sospesa perché si è scoperto che era stato lui. Tutto il cast è stato trasferito dalla De Filippi.
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