ci sono visi come john jarnatt che forse è lo stalliere del cult picnic a hanging rock e se è lui allora è anche nell'allucinante next of kin. il bravo fabrizio bentivoglio nel non bellissimo la terra, ma non disprezzabile per come rubini è riuscito a ritrarre la terra, il paesaggio, i muri e l'aria un pò come in uno dei bei libri di salvatore niffoi. crudo senza carinerie, spietato. se ti trovi tra le grinfie del killer seriale di wolf creek per obbligo di suspence sembra che ce la fai, ma poi tutto cambia e sarà solo il caso a salvarti. quasi all'inverso di picnic a h.r. la sparivi e non si riusciva a capire nulla, qui sopravvivi e non sai come e perchè. così come sembra una stupida commediola col solito josh hartnett con indosso solo un salviettone per una buona mezz'ora(ma il mcguigan di gangster n°1 doveva far intendere qualcosa)anche la giocatrice della PEONIA(e non penna)rossa non è in un film di sole katane e combattimenti. è un film rarefatto, come se fosse avvolto in una perenne nebbiolina di inizio autunno, con una meravigliosa protagonista e un sempre bravo e molto buono watanabe ken. il larry fessenden di wendigo faceva ben sperare ma non avrei mai creduto così bene. sembra tutto così ridicolo, ti vien da dire"dai su ragazzi ragionate cazzo!!" che tutto succede e ti ritrovi in una corsia d'ospedale con una statuetta di uno spirito metà uomo e metà cervo. un ragazzino bravo e non antipatico con la clarkson brava e il tipo del remake di dawn of the dead che mi stuzzica l'appetito. e i sogni in difinitiva si possono ancora avverare come vediamo nel bel documentario nella terra di john l'agricoltore. siamo nell'america delle bleu road, quelle dove magari si sparisce e la tua auto finisce in una rimessa in mezzo ad un bosco insieme a tante altre(vedi wrong turn cosa potevi diventare se seguivi le orme di wolf creek??? cazzo!!). da ragazzino, passando per gli anni del free love e infine giungere al cibo biologico.
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