Guardarsi in tutti gli occhi, scostando le setole dure, i ciuffi sebosi di crini grassi e lordi. Parlarsi d’amore con lemmi alieni, fonemi eruttati da voragini rosa., dentate, limacciose, trasposti da miasmi gastricamente espulsi con rumore di fiera, ruggito duodenal toracico di cassa armonica animale. Tentacolarsi tutti, in ogni branchia ogni anfratto lipidico di sensualità nascosta e fremente, gelatinosa consistenza del tremolar creme- caramelloso scosso da improvvidi sussulti di piacere. Cos’è quel colar di bava smeraldina se non l’emozione che si fa enzimatico ambasciatore d’appetito amoroso a grappoli di ghiandole salivari ripiene e succose come pesche mature?. Cos’è quell’afrore virile da bue muschiato in decomposizione che attanaglia le viscere e le torce Torquemacandole in Domenicana inquisizione in cerca di una risposta al desìo d’amor che la notte, oscuro tonfo nel cuore, al silente morir delle mosche e dei tafani insinua nel più tetro baratro di disperazione il sospetto che tutto sia incubo? Le sensuali e cispose concavità ascellari non tradiscono le intenzioni più intime, abitate come sono da tenere e candide biosfere naturali, habitat di curiosi animaletti che non mentono per educazione, evoluzione e assenza di organi preposti all’inganno. Il cervello. Come noi, nelle nostre scatole craniche vuote il muschio attutisce ogni follia. E il reagire d’istinto alle gravi sollecitazioni del tenue e del crasso è un delicato compromesso tra l’essere umano e l’essere inerte che pancia non ha. Non esser nervosa quindi, smettila di smembrarti le falangi nel carapace, ti amo così come sei, lo sai. Solo segnalami con la delicata nuvola untuosa che di tanto in tanto flautolizzi allegramente con l’intonato mi bemolle al traino, se quella che sto mirando pregno d’ardore e desiderio mai sopito, a dir la verità, sia gota o chiappa, delicata boccuccia corrucciata o il timido ritrarsi d’ano alle insistenti ma sincere richieste del pegno d’amor in cui l’apostrofo rosa nell’immaginario collettivo ormai si riconosce, così da indirizzar nel luogo giusto il mio inevitabile morir d’amore.
Con Rebecca De Mornay, John Savage, Yossi Graber, Michael Schneider, Carmela Marner
Porno horror disneyano di cui si fece anche una versione per bambini. Lei si innamora e celebre rimane la sua, unica, battuta all’amante: “Ahohe hio. Foffoho, ha huoio helihe”Poi muore davvero. Venne sfruttata così, inerte, per due seguiti.
In una dimensione parallela, John Merrick tronista dalla de Filippi fa strage di cuori. Col successo diventa capo dei Ragazzi della Compagnia delle Indie e l' Arcuri si suicida per lui. Coco improvvisamente ricomincia a giocare bene(continua)..
Con Boris Karloff, Elsa Lanchester, Colin Clive, Valerie Hobson, Ernest Thesiger
Un’orgia a due. Una donna fortunata felice di avere tanti uomini per sé riuniti in un unico corpo. Il rapporto perfetto, una rammendata ogni tanto e poi la sua mimica che la fa tanto ridere. Franko, oh Franko Frankenstein.
Con Julie Adams, Ben Chapman, Richard Carlson, Richard Denning
Il piantone dei cessi della caserma del C.A.R. a Taranto. In fondo al corridoio, nero in controluce, alla guardia del liquame disubbidiente e con la notte a fargli compagnia insieme ad una pila insostenibile de “Le ore”. Anche questo è amore.
Mano nel moncherino, lo sguardo fisso sul nulla, la bocca aperta in uno stupore eterno i due non morti ciondolano verso il tramonto. Lui, in mano il seno di lei, lei scoperchiata mostra ciò che pensa, una volta tanto. E vissero (?) felici e contenti.
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