E ancora si parla di leggi, di norme, ora che ne è morto un altro l’Italia della Tolleranza Zero s’indigna e tuona. La legge Pisanu non funziona, s’incarta e si ritorce in tutta la sua spiraliforme inefficace inapplicabilità come tutte quelle norme create all’uopo per contrastare all’ultimo momento una situazione divenuta colpevolmente ingestibile dopo anni di compiaciuta, indifferente tolleranza. Poi ecco la Soluzione Finale, il colpo di spugna che piace ai giustizionalisti latenti, criogenicamente ibernati nei laboratori segreti dello studio del Processo di Biscardi che vengono scongelati quando c’è bisogno del provvedimento più amato dagli italiani. La Tolleranza Zero. Provvedimento che è indice dell’assoluta pochezza intellettuale del paese, del suo non più lento scivolare nell’oblio dell’ignoranza e dell’abbruttimento sociale. Un paese che ha fallito la sua missione, quella di educare i cittadini, di investire in insegnamento e cultura sostituendo al buon senso la norma giuridica, all’educazione la legge, alla cultura la televisione, al consumo il consumismo. I campi di calcio di tutta Italia sono pieni di ragazzini che giocano e genitori che urlano e si menano vedendo i loro sogni di riscatto da una vita mediocre affondare nel fango di una partita persa, di un arbitro cornuto, di un avversario più bravo. I campi di tutta Italia sono pieni di ragazzetti delusi dal calcio che li ha snobbati, vedendo svanire il miraggio di miliardi e tette sode, dovendo affrontare una vita di lavoro mediocre e la sciatta fidanzata storica. Le scuole di tutta Italia non insegnano più educazione civica. Le scuole calcio di tutta Italia non insegnano più educazione sportiva. Il senso della scuola è essere promossi in un caso, vincere nell’altro. Le famiglie di tutta Italia sono troppo occupate a decidere le sorti dei reclusi del Grande Fratello per prendersi qualsiasi responsabilità. Le strade di tutta Italia sono piene di gente che fa fatica ad arrivare a fine mese, senza alcun barlume di fiducia nel futuro, schiantata dalla paura del terrorismo, dell’inquinamento, dell’immigrazione, delle malattie sessuali, del tumore, dei pit bull assassini, del vicino di casa, di quello che ci sorpassa in macchina, di quello là in fondo chiunque sia. Le televisioni di tutta Italia sono zeppe di cosce e tette che non avrai mai, di vita che non farai mai, di cose che non sai, di modelli irraggiungibili, di oggetti che non puoi permetterti, di cose orribili, di litigi e urla, di sangue e morte, di assassini liberi, di notizie assurde di disimpegno idiota. Gli stadi di tutta Italia sono pieni di gente che non ha nulla da perdere se non l’ultima stilla di personalità, una discesa nell’anonimato del nulla da evitare a tutti i costi, un tentativo di affrancarsi dal fallimento di una vita senza realizzazione personale senza considerazione, prospettive, vittorie. Tutto questo viene sublimato nel sudore dei calciatori. O nell’uso della droga. O nel correre in auto il sabato sera. O nel bere smodato. O nel buttare sassi dal cavalcavia. O nel violentare per gioco. O nell’uccidere per noia. Tutto il resto è la Tolleranza Zero della Legge con tutte le scappatoie, le pastoie, le eccezioni, i commi, le deroghe, le grazie e gli indulti che le Leggi, compulsivamente sovrapposte l’una sull’altra creano, diventando di fatto inapplicabili......
Una giovane donna di Bolzano incarnando alla perfezione il ruolo della cameriera tuttofare al Bar Sport del paese, ha preteso la prova del Dna da un numero imprecisato di uomini del posto tra cui mezza squadra di calcio locale per dare un cognome al suo bambino appena nato. Queste sono le cose che fanno male al calcio. Dovrebbero chiudere tutti i Bar Sport dove le giovani donne vogliono il Dna dei giocatori.
Con Michael Paré, Tawny Kitaen, Peter Crook, Charles Napier, Eddie Avoth, Scott Del Amo
Dice che… basta coi poliziotti allo stadio. Ora le società devono avere la loro vigilanza privata. Come al concerto dei Rolling Stones quando il servizio d’ordine fu affidato agli Hell’s Angels e ci scappò il morto.
Con Pete Postlethwaite, Tara Fitzgerald, Ewan McGregor, Jim Carter
Il problema degli Hooligan l’Inghilterra lo risolse essenzialmente riducendo la povertà con la ripresa economica. Avendo qualcosa da fare e molto da perdere i ragazzetti inglesi non ebbero più bisogno di realizzarsi allo stadio.
Con Jean Simmons, Robert Preston, Aline MacMahon, Pat Hingle, Thomas Chalmers, John Cullum
Ci sono persone che di lavoro fanno i tifosi di squadre di calcio. Sovvenzionati dalle società stesse, esigono, dettano proclami e condizioni. Vivono il riflesso della notorietà di uno specchio deforme.
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