Primi amori, primi vizi, primi baci
- Commedia
- Francia
- durata 103'
Titolo originale Nos jours heureux
Regia di Olivier Nakache, Eric Toledano
Con Jean-Paul Rouve, Marilou Berry, Omar Sy, Lannick Gautry, Julie Fournier
Signore e signori ebbene sì, la festa del cinema di Roma! Giovedì mi sono fatto proprio un bel tuffo nel cinema e nel suo mondo, glamour, finto, sognante, emozionante e via discorrendo. In questi giorni ho visto pochi film, ma il tempo è sempre tiranno. Ho fatto il possibile, diversificando molto la scelta. Sperando che un giorno riuscirete a vedere questi film in un circuito normale vi posto, immancabile, le opinioni................................................................ SAREMO FILM. Italia 2006. Ludovica Marineo. Con Giorgia Bognanni, e gruppo di attori di Saremo Film. Commedia. Pellicò è uno sceneggiatore fallito. Il suo problema è che il produttore che dovrebbe finanziare i film tratti dalle sue storie non ha mai letto un suo copione. Così decide di rapire il produttore, inscenando una rappresentazione grazie all’aiuto di una compagnia di attori squattrinati, per dimostrargli le sue capacità di raccontare storie. Le idee ci sono (perchè non parlare di meta-amatorialità?), anche se a volte vengono stiracchiate, ed il motivo ispiratore ha una sua forza poetica. Spesso si sfocia nel caos ma ciò non è necessariamente un difetto visto che a volte si ride di gusto. Gradevoli gli attori, quasi tutti semi-sconosciuti. Poteva e doveva durare venti minuti di meno. **1/2 .................................... I NOSTRI GIORNI FELICI: PRIMI AMORI, PRIMI VIZI, PRIMI BACI. (Nos jours heureux); Francia 2006. Eric Toledano - Olivier Nakache. Con Julie Fournier, Lannick Gautry, Omar Sy, Marilou Berry, Jean-Paul Rouve. Commedia. 103'. Siamo agli inizi degli anni novanta, in una colonia estiva, nel sud della Francia. Qui si intrecciano varie vicissitudini, che coinvolgono sia i ragazzini presenti al campeggio, sia gli animatori. Un aggiornamento del “tempo delle mele”, leggero leggero, ma divertente e diverito, come si dice. La trama è esile e a volte forzata, ma le idee ci sono. E spesso si ride. E’ il trionfo del carino. ** .................................... THIS IS ENGLAND. (This is England); Gran Bretagna 2006. Shane Meadows. Con Joseph Gilgun, Stephen Graham, Kieran Hardcastle, Jo Hartley, Jack O'Connell, Andrew Shim, Thomas Turgoose. Drammatico. 100’. Il giovane Shaun (Turgoose, bravo, come la maggior parte dei bambini, ma che occhi tristi! Bravo, lo confermiamo), orfano di padre e preso in giro dai compagni di scuola, si aggrega ad una piccola gang di ragazzi di strada. Quando tornerà Combo (Graham, convincente nel ruolo di un patetico ed umanissimo cattivo, prigioniero di se stesso), dividendo il gruppo con i suoi modi violenti e le sue idee nazionaliste, Shaun seguirà lui, affascinato dal carisma imbonitore del ragazzo più grande. Uno sguardo amaro e non compiaciuto ai sobborghi inglesi, in pieno stile “Kenloachiano”, ma con un maggiore equilibrio tra buoni e cattivi. Meadows scava nelle carni degli inglesi e dell’Inghilterra, in perenne e sanguinosa contrazione ed intrinsecamente votati all’affermazione del singolo e della nazione. Normalmente nascoste dietro un bianca ed ipocrita carnagione, sono qui scoperte dalla miseria della vita e dalla filosofia individualista della signora Thatcher. *** .................................... A FEW DAYS LATER. (Chand Rooz Ba'd...); Iran 2006. Con Ehsan Amani, Alireza Anoushfar, Hessam Nourani, Niki Karimi. Drammatico. 78’. Shahrzad, una donna iraniana di 34 anni, è una designer di successo che deve prendere una decisione sul proprio futuro sentimentale e soffre di una strana apatia. Un film da masticare, ingoiare e digerire. Fuori dalla sala si riflette sulle nuove donne del medioriente: imprigionate tra vecchi pregiudizi della tradizione e nuove solitudini di stampo occidentale. L’idea è molto buona, nonché originale, ma il film manca di forza narrativa e l’idea non si percepisce, non la si vive. E c’è una ragione: la regista, che viene dalla fotografia, incastona la camera nel cemento (non si muove mai, fino alle ultime scene) ed il film sembra una sequenza d’istantanee. Sul finale un lieve movimento a sinistra e in un’altra scena una zoomata: viene da esclamare “eppur si muove”, come Galileo. ** ................................... MEMORIES ABOUT SAYAT NOVA. (Vospomineanije ot Sayat Nova); Armenia 2006. Levon Grigorian. Documentario. 26’. Documentario armeno che restaura ed assembla spezzoni di un film del 1968 del poeta Sayat Nova. Straordinaria forza delle immagini, dove i colori (sempre accesi e pastosi) si combinano con le forme, tanto reali da essere quasi in rilievo, al di là dello schermo. La potenza delle immagini che diventano filosofia che si fa politica. Un’operazione pregevole che invoglia vedere l’originale. ***
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