Parole, parole, parole...
- Commedia
- Francia
- durata 120'
Titolo originale On connaît la chanson
Regia di Alain Resnais
Con Pierre Arditi, Sabine Azéma, André Dussolier, Agnès Jaoui, Jean-Pierre Bacri
Leggo da giorni le stesse frasi.. gli stessi giudizi perentori.. le stesse provocazioni. Scelgo di replicare, più che ad altri, all’amico stranger. Egli, allineandosi con l’imperante linea di pensiero che vorrebbe gli islamici tutti e le loro tradizioni spediti su Saturno o ancora più lontano, parla di fanatismo, di intolleranza (la loro) e definisce l’islam la PEGGIORE delle confessioni religiose. Per motivare queste sue legittime convinzioni adduce, quale evento esemplificativo, l’episodio di hina (la adolescente uccisa dal padre perché troppo ‘ribelle’). TU QUOQUE stranger.. Studio Aperto ha convinto anche te..? la più bieca retorica di regime (il nostro) ha inquinato anche menti solitamente critiche, vedo. Ebbene, facciamo il CONTEGGIO, ve ne prego.. prendiamo un pallottoliere e contiamo le decine d matricidi, uxoricidi, violenze contro i propri stessi figli e delitti familiari in genere compiuti nella Nostra sana, operosa e pia Brianza.. cosa se ne dovrebbe desumere? Che i brianzoli sono una ‘civiltà inferiore’ e, come tale, un Nemico per l’occidente tutto..? stranger afferma “Dò ragione a Dying Theatre per molte cose ma gli dico : puoi scrivere ciò che hai scritto perché sei in Italia. In un paese islamico non potresti più scrivere perché senza mani o parlare perché senza lingua. Una volta tanto mi sento più vicino ad Oscarissimo. Non la penso esattamente come lui ma mi sento , in generale, di condivedere le sue parole.” Bene. Al di là del fatto che è cosa ben nota che l’utente oscarissimo tenda a valutare il mondo e le sue dinamiche unicamente attraverso il modo in cui esse possano interagire/rapportarsi col fenomeno omosessualità.. approccio più che legittimo, sia chiaro, ma in certi casi un tantino limitativo, forse.. la frase di stranger che mi colpisce di più è questa “puoi scrivere ciò che hai scritto perché sei in Italia. In un paese islamico non potresti più scrivere perché senza mani o parlare perché senza lingua” ..e te pareva.. pare di sentire – lo dico con tutto il rispetto per stranger – un nastro rotto.. ebbene SI, vivo in occidente, sono un borghese (cosa non vera, ma almeno oscar è contento), posso dire quel che voglio ovunque voglio (ne siamo poi così sicuri..? chiediamo al gestore..?) e nessuno mi taglierà mai lingua, naso o pendagli.. certo, andatelo a raccontare ai Santoro, ai Biagi (quello vivo), ai Luttazzi e alle Guzzanti.. e a chissà quante centinaia di pensatori scomodi che da sempre, se non fisicamente, vengono ‘civilmente assassinati’ e ridotti al silenzio. Con buona pace delle Fallaci e dei loro deliri neonazisti.. dei paladini delle libertà individuali solo se son le Loro.. il punto è che se ognuno di noi occidentali privilegiati iniziasse a RISPETTARE le altre etnìe, a parole come nella pratica di vita, forse riuscirebbe a rispettare maggiormente anche se stesso, e non avrebbe più bisogno di eroine post-mortem quali la Fallaci né di padri-padroni né di imbonitori e tribuni vari.. l’occidentale è pavido e rancoroso, per questo ha sempre idolatrato chi, al posto suo, ha alzato la voce.. l’ UOMO FORTE.. chi, fungendo da megafono umano, ha sempre sparato a zero sui diversi, chi ha mostrato i muscoli verso i più deboli ed ha puntato il dito (e ben altro) contro civiltà DIVERSE certo, ma non per questo meno degne di esistere. Civiltà sovrane che, ridotte alla fame da un occidente vacuo e cannibale, altro non chiedono se non di poter vivere in pace nella PROPRIA terra.. civiltà che – a differenza di noi ‘esportatori di virtù’ – non pretendono di evangelizzare nessuno né di combattere nessuna guerra santa! Siamo NOI i veri fondamentalisti, e ce lo possiamo ampiamente PERMETTERE. Se proprio devo scegliere, parafrasando oscarissimo, “io sto dalla LORO parte”. E non credo di dovermene scusare con nessuno.
Titolo originale On connaît la chanson
Regia di Alain Resnais
Con Pierre Arditi, Sabine Azéma, André Dussolier, Agnès Jaoui, Jean-Pierre Bacri
Titolo originale Monsieur Ibrahim et les fleurs du Coran
Regia di François Dupeyron
Con Omar Sharif, Isabelle Adjani, Pierre Boulanger, Gilbert Melki, Isabelle Renauld
Titolo originale Tout le monde n'a pas eu la chance d'avoir des parents communistes
Regia di Jean Jacques Zilbermann
Con Josiane Balasko, Maurice Bénichou, Catherine Hiegel
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