Un'altra "perla rara" è finalmente disponibile in DVd a colmare una lacuna che da troppo tempo aveva particolarmente emarginato questa pellicola del 1949 (probabilmente un pò sopravvalutata al suo apparire, come dice il Mereghetti, ma comunque fondamentale e assolutamente da "riscoprire"). Consigliabile a tutti i Genovesi D.O.C. che transitano sul sito: ci ritroveranno una Genova sconosciuta e ormai scomparsa insieme a quelle "mura" che evocano un passato lontano e doloroso, molto vicina a quei "porti delle nebbie" consegnati alla memoria grazie anche alla presenza di uno stesso carismatico protagonista (Gabin). "Le mura di Malapaga" è un film decisamente singolare per la sua struttura "contaminata": (realistico nella cornice, una ambientazione che ci "rappresenta", ben caratterizzandoli, quei carrugi aggrovigliati e oscuri come meglio non sarebbe stato possibile, innescandoci sopra una "storia" - e dei personaggi - dai forti riferimenti "neo romantici"). Insomma un inusuale, ma suggestivo intreccio fra neorealismo (non è un caso che alla sceneggiatorua abbiano collaborato alcuni "numi tutelari" di quella corrente come Cesare Zavattini e, in diversa misura e differente titolo, Suso Cecchi D'Amico) e realismo poetico francese (alla Prevert per intendersi) particolarmente apprezzato e in auge in quegli anni. D'accordo... i personaggi "gronderanno un pò troppo di letteratura"... ma è sempre un "bel guardare", credetemi: non sarà un capolavoro assoluto, ma vale la pena confrontarsi anche in pieno "nuovo millennio, con questo "amore disperato e tragico" di solida e compatta struttura che narra la storia di Pierre (Gabin appunto) che fugge dalla Francia imbarcandosi su una nave mercantile, dopo aver ucciso la sua fidanzata. Sbarcherà a Genova, conoscerà in un locale una cameriera infelice (una splendente, intensa Isa Miranda) che lo nasconderà diventando ben presto la sua innamorata amante... Ma come sempre accade in questo tipo di cinema... il passato ritornerà implacabile e Pierre dovrà ancora una volta "riconfrontarsi" con la sua tragedia che continuerà inesorabilmente a perseguitarlo.
P.s- il premio oscar quale miglior film straniero è stato vinto nel 1950... e mi scuso per il "refuso" che non sono stato "capace" di correggere.
pluridecorata pellicola del 1949. vincitrice non solo del Premio Oscar quale miglior film straniero nel 1959, ma anche di quelli per la migliore regia w la migliore interpretazione gemminile al festival di Cannes del 49
... Non solo Gabin e Miranda, ma anche Andrea Checchi, Vittorio Duse, Vera Talchi, Robert Dalton e l'indimenticata Ave Ninchi, caratterista di alta classe che ha attraversato con la sua versatilità oltre mezzo secolo di cinema italiano fra commedia e dram
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