Finalmente "recuperata" in dvd (da pochi giorni disponibile nei negozi di tutta Italia) una rara pellicola di Louis Malle, clamoroso insuccesso alla sua uscita, e da anni assolutamente "introvabile" (per lo meno in Italia). Mi riferisco a Luna nera, opera surreale del 1975 passata come un "fulmine a ciel sereno" che nemmeno io ho avuto fino a questo momento il piacere di aver visionato (ma colmerò presto la lacuna perchè ho appunto acquistato il dvd immesso sul mercato dalla Dolmen) e potrò finalmente "capire" se questo oscuro oggetto del desiderio meritava davvero tanta "attenzione" e interesse di ricerca da parte mia o se invece per una volta era da considerarsi giustificato l'inappellabile giudizio di pubblico e critica che aveva espresso, praticamente all'unanimità (salvo rarissime eccezioni) "pollice verso". Per quanto riguarda "la storia", cito testualmente dalla fascetta del dvd, non avendo ricordi personali a cui riferirmi: "IN FUGA DA UNA GUERRA CIVILE FRA I DUE SESSI IN CUI NON SI FANNO PRIGIONIERI, LA GIOVANE LILY GIUNGE A UN CASTELLO IN MEZZO A UN BOSCO ABITATO DA TANTI BIZZARRI PERSONAGGI: UNA VECCHIA UN PO' MATTA, UN GATTO CHE SUONA IL PIANOFORTE, UN LIOCORNO PARLANTE E BAMBINI CHE GIOCANO CON UN GROSSO MAIALE". Le premesse sono allettanti (voi che ne dite?) e io credo... che mi piacerà... che mi riterrò soddisfatto dell'acquisto (non mancerò poi di documentare le mie impressioni una volta visionato, esprimendo il mio modesto e personale giudizio critico). Segnalo la cosa comunque perchè mi sembra importante dare risonanza all'avvenimento, una iniziativa particolare e insolitamente "impopolare" come questa, visto che si tratta davvero di pellicola "rara" persino "scarsamente ricordata". Il Morandini (il pensiero critico al quale mi sento più affine, fra i tanti dizionari in commercio) si esprime così nei sui riguardi: "un viaggio nel pianeta dei sogni che fa pensare a quello di Alice, illuminato dalla luce nera di una certa cultura inglese e germanica: Wagner va a braccetto col nonsense di Lewis Carrol, l'angoscia e l'inquietudine si mescolano con un umorismo tutto cerebrale. Ovviamente, data l'esposizione enigmatica dei fatti, si presta a varie letture in chiave psicanalitica, metaforica, etico-politica. Incubo tranquillo, favola senza morale, bagnato nella magica fotografia di Sven Nykvist, è dedicato alla memoria della grande attrice teatrale tedesca Thérèse Giehse, impiegata dal regista anche in Lacombe Lucien." (non suonano queste parole come... una... succulenta... stimolante.... invitante... entusiasmante musica per le vostre orecche? un "invito" alla visione al quale è difficile - se non impossibile - sottrarsi? Io per lo meno non ci riesco proprio!!! nostalgia o "delirio"?) Per dovere di oggettiva cronaca devo comunque precisare che il Mereghetti lo liquida più laconicamente come una "curiosità non del tutto riuscita, ma che forse non meritava l'insuccesso di cui è stata vittima"... Dunque staremo a vedere: ai.. posteri (o alla sensibilità del pubblico odierno) l'ardua sentenza!!!
Con Therese Giehse, Cathryn Harrison, Joe Dallesandro, Alexandra Stewart
Da tempo fra gli "introvabili" (o invisibili che dir si volgia). Il clamoroso insuccesso alla sua uscita lo aveva costretto alla inevitabile "emarginazione" bistrattato da pubblico e critica
Con Therese Giehse, Cathryn Harrison, Joe Dallesandro, Alexandra Stewart
Insolito e stimolante... anche per quanto riguarda il cast: Joe Dalessandro, la "glaciale, flemmatica Alexandra Stewart, Thérese Gieshe e Cathryn Harrison
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