Con Imelda Staunton, Richard Graham, Eddie Marsan, Anna Keaveney, Jim Broadbent, Alex Kelly
Attraverso un'immagine fredda,asfissiante,elegante della normalità come condizione cupamente ineliminabile dell'esistenza,Mike Leigh restituisce l'essenzialità all'universo.
Con Kate Winslet, Christopher Eccleston, James Nesbitt, Liam Cunningham
Il cinema non è popolare,ma può influire sulle "nevrosi" pubbliche.Winterbottom dissacra tutti i luoghi comuni di un'epoca e realizza un'incontrollato crollo di esistenze.Cinema soprattutto.
Forse,semplicemente,è il più lineare film sulla morte,reale e spirituale,che sia mai stato fatto.Forse,come espressione totalmente legittima,Bergman ci ha rubato qualcosa,di nostro,di qualcun'altro.
Jane Campion conosce bene il cinema.Ma quello che conosce ancor meglio è la virulenza dei movimenri inaspettati,intrisi,mai come in questo caso,da tutte le pioggie del mondo.
Walter Salles è alla tragica ricerca della perfezione.In una spirale di delirio mette in discussione il confine tra "normalità" e "follia",tra realtà oggettiva e soggettiva.La Connelly è,meravigliosamente, attraversata dal freddo.
I discorsi fanno tutti parte dei luoghi più comuni dell'anima,ma i sensi sono,in ogni istante,la discrezione a forma di potere,di dittatura.Sconvolgente.
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