Non si sa. Negli anni '80 andava di moda girare film su giovani più o meno ricchi, più o meno prestanti, che ad un certo momento delle loro più o meno sbrillucicose vite decidevano di darsi alle droghe pesanti. Solitamente c'era James Spader, poi si vedeva come metter su il resto. Era un periodo d'oro.. di eccesso e di negazione, di dionisiaco lasciarsi cadere per poi subito 'riprendersi', neanche a metà volo. Moralismi, pentimenti, strizzatine d'occhio, compiacimento a go go. Così veniva raccontato un frammento di mondo occidentale scandito - ed estintosi - in un ancor più infinitesimale frammento di secolo: in modo del tutto parziale (in ognuna delle accezioni proprie del termine), spesso falsato, quasi mai 'asciutto'. In quegli anni giovani divi in erba venivano spesso rappresentati molto più che 'in erba'. Magari in acido.. assai più spesso sotto costante effetto di cocaina et similia. Ad un certo punto del film (lo schema era spesso identico a se stesso) c'era l'immancabile scena del vomito, quella del sangue dal naso, quella di lui strafatto e ricusato dai genitori od ammonito dal fratello più piccolo.. il tutto nella meravigliosa cornice patinata ed edonista degli eighties: feste in piscina, locali chiccosi, giacche con spalle imbottite da rugbysta in libera uscita e fauna femminile stolida e appariscente. Lo scopo intrinseco dei vari pamphlet era, fondamentalmente, di far soldi. Molti spettatori, non capendo, inorridivano, restavano sdegnati, facevano donazioni spontanee a vincenzo muccioli, si commuovevano o provavano per i decadenti protagonisti un senso d'angoscia misto a pietà. Io personalmente ho sempre pensato "bastardi, si divertono senza di me".
Con Michael J. Fox, Kiefer Sutherland, Phoebe Cates, Swoosie Kurtz
Film di genere più che discreto. Ritratto caustico e a tratti impietoso d'un'epoca. Il critico Paolo Mereghetti a film di questo tipo assegna - sempre e comunque - un * 'politico'. Chissà.. li avrà poi visti davvero tutti?
Con Andrew McCarthy, Jami Gertz, Robert Downey jr., James Spader
Prodotto didascalico e patinato, studiato a tavolino per sfruttare il successo di alcune giovani star rampanti. Robert Downey jr. una spanna sopra gli altri. Tanto per Mereghetti sempre un * vale. Egli è rimasto a Douglas Fairbanks.
Qui ad autodistruggersi è un livido ed implume Sean Penn. Il film parte con ambizioni 'alte' per poi virare sul thriller spionistico più dozzinale. Gran peccato. Mereghetti non lo amò.
Con Leonardo DiCaprio, Lorraine Bracco, Juliette Lewis, Bruno Kirby
Caso a parte. Anni '80 finiti da un pezzo, regista pressochè esordiente, un Di Caprio in forma strepitosa (nel non apparire in forma strepitosa, è bene precisarlo). Mereghetti, pregiudizialmente, bocciò.
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