Il tassello mancante, il pezzo dimenticato sulla scacchiera.. quasi sempre ce n'è uno. Che sia una porzione di tessuto genetico, o lo sguardo demoniaco d'una bambina in attesa di divenir adulta. Davvero poco importa, il più delle volte non gli si presta attenzione. Il più delle volte si pretende, corteggiandola, un'assoluta cecità.
Non un singolo rugginoso grammofono griderà mai l'orrorifica verità del quotidiano. Non una singola piega di livrea varrà a smembrare un'armonia così inevitabile. Così suicida.
Le rovine infuocate d'una Modernità così oscena, quasi pornografica, si staglieranno fiere di fronte ai margini mai superati della consapevolezza di stirpe. O almeno credo.
Quando si ruppe, l'orologio da tasca di Gherardo rumoreggiò furente. Forse deluso dal proprio mancare. Forse basito di fronte a tanta incuria. Forse, semplicemente, perchè destinato a farlo. Ora Gherardo fa tardi ovunque.
Se ad urlare è il Gioco, i bambini che lo creano stanno forzatamente zitti. Una volta mi capitò di piangere nella Terra del Silenzio, e attorno a me tutti a trattener le risa.
L'invenzione più bella dopo la ruota: i fiori di zucca congelati. Bene, ma nei primi dieci posti c'è sicuramente il Cinema. Colui che lo inventò avrà di certo visto sorgere lune di turchese sopra deserti d'ombre.
E il fanciullo gridò "padre!", ma il primo a rispondergli fu un lupo. Da allora ogni pasto è sangue. Ed ogni fillastrocca gentile, sussurrata per prendere sonno, è un'ode alla Notte. E agli attimi sfregiati che quando vuole illumina.
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