Cuori in transito/
In un ansito flebile e timoroso/
Di essere soverchiati e uccisi//
Cuori in palpito/
Affannati lesi e stanchi/
Collegati a occhi opachi//
Il dolore del dono non è paragonabile
a ciò che vedo/
Io, diamante malato/
A ciò che assorbo/
Cristallo sospeso tra ciò che è vero
e ciò che nego.//
Sento i cuori battere,/
li sento smettere.//
Cuori offesi/
Da cicatrici acide e slabbrate/
Cucite alla meno peggio per passar la notte//
Cuori divisi da affetti/
Morti lasciati affondare/
E dimenticati//
Sento i cuori battere/
Prego che smettano//
Il dolore della coscienza non è paragonabile
a ciò che spero/
Io pugno stretto/
A ciò che temo/
Cuore stretto nel mio palmo/
E so chi sono/
Sono un cuore che batte./
Sono un cuore./
Sono./
Ecco ciò che succede quando il futuro diventa improvvisamente passato. La soglia, oscenamente fissata in una espressione deforme, la visione del mistero.
E’ quello che ti dice dove si dovrà posare lo sguardo, inconsciamente, per difenderti da quello che postresti vedere. Qualcuno il sesto senso non ce l’ha, vittima della verità.
Con Dick Powell, Linda Darnell, Jack Oakie, Edgard Kennedy, John Philliber, Edward Brophy
Un tizio tutti i giorni in un bar e sfoglia i necrologi sul giornale cercando il suo. Non trovandolo se ne va sempre sollevato. Un giorno il barista apre il giornale e trova il necrologio del tizio “Che sfortuna, proprio oggi che c’e, lui non s'è visto"
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