Un tram che si chiama desiderio
- Drammatico
- USA
- durata 126'
Titolo originale A Streetcar Named Desire
Regia di Elia Kazan
Con Vivien Leigh, Marlon Brando, Kim Hunter, Karl Malden
"E insomma pare abbia vinto la sinistra e siam tutti più buoni e siam tutti più sereni.. già.. ma è forse utile, a questo punto, abbandonare per un attimo trombette di menelik e champagne (si, una volta i rossi brindavano a chinotto o tuttalpiù a lambrusco, ma si sa, i tempi cambiano..) e chiedersi QUALE tipo d sinistra abbia vinto.. che possa sorgere il Sol dell'Avvenire la vedo un po' dura eh.. ma x carità, son pessimista di mio. Certo la presenza nello schieramento di 'personalità' come mastella, intini, fisichella, capezzone, boselli e mancino non è di per sè un fattore rassicurante.. ma figuriamoci, MAI avere pregiudizi.. dunque concentriamoci sui dati di fatto. Prendiamo, ad esempio, l'operato quinquennale d'uno dei maggiori esponenti del moderno centrosinistra: walter veltroni, sindaco - ex comunista - della mia città. Mi sono un po' documentato in rete ed ho trovato diversi articoli interessanti sull'argomento.. eccone uno, inerente ai rapporti, a dire il vero insospettabilmente amichevoli, tra veltroni e gli immobiliaristi romani (coloro che, quando si parla delle connivenze con la destra, si suole definire 'palazzinari'): "SINDACO QUALE ROMA CI VUOI FAR VIVERE ? Associazioni, comitati, cittadini hanno chiesto, ormai da più di un mese, al Sindaco e all’Assessore Morassut di conoscere le osservazioni presentate al Piano regolatore, e le controdeduzioni della Giunta, che ora vanno al voto del Consiglio comunale, e hanno chiesto l’avvio di un processo di partecipazione. L’Assessore Morassut non ha neppure risposto, in linea con la decisione di modificare la norma che dava la parola alla città sui processi di trasformazione urbana, cancellando il desiderio, la volontà e il diritto degli abitanti di esprimersi su scelte che peseranno sulla loro vita. Così ha confermato la scelta della Giunta che ha predisposto un Regolamento che soltanto con grande ottimismo si può definire “della partecipazione”, e che ha violato lo stesso Statuto del Comune di Roma, non facendo mettere all’ordine del giorno del Consiglio comunale le Proposte di deliberazione di iniziativa popolare. L’Assessore tace, e con lui tace il Sindaco, soprattutto perché il Piano riscritto a seguito delle osservazioni e controdeduzioni, manda a dire alla città che si costruirà e.. costruirà. Per un numero di abitazioni che vanno ben oltre il fabbisogno stimato, per nuove strade (senza cura del ferro ), per soddisfare i proprietari immobiliari e premiare i costruttori. Per continuare un percorso che ha portato la città alla congestione, alla sporcizia e all’abbandono da parte di tanti abitanti che non possono più reggere affitti alle stelle. Che ha portato al fai da te, allentando i legami sociali. Il Piano non è un piano : in realtà non programma alcunché. E’ ridotto a un recipiente, allargabile quanto si vuole per contenere nuove cubature e favorire le rendite immobiliari e finanziarie. Con la previsione di un’ulteriore espansione delle cosiddette compensazioni, ossia con il premio in maggiori cubature per lo spostamento dei diritti edificatori in aree differenti da quelle di proprietà. Diritti edificatori immaginati come esistenti dalla Giunta, contrariamente alle pronunce del Consiglio di Stato. Il silenzio dell’amministrazione Veltroni è inaccettabile, poiché è inaccettabile che il Piano tuteli solo i costruttori e i grandi proprietari di immobili, e mortifichi l’amore per la propria città e il desiderio diffuso di tutelarne la bellezza e la possibilità di viverci bene. E ancor più è inaccettabile che in deroga alle prescrizioni di piano già si progetti e si dia avvio a lavori imponenti." [astria19, da www.italy.indymedia.org]. Un articolo davvero istruttivo, in effetti. Ma che il buon Walter, monogamicamente sposato al proletariato, flirtasse in realtà con gli esponenti dell'alta borghesia e dell'imprenditoria romana non è certo cosa nuova.. tutti ricordiamo (soprattutto noi etilisti romani) la normativa neo-proibizionista che impedì il consumo di alcolici al di fuori dei locali autorizzati.. Norma salutista? certo, per gli onestissimi gestori di pub, ristoranti e discoteche varie, che ancora celebrano riti pagani in ringraziamento di San Walter dal Campidoglio per i bei milioncini che gli ha fatto guadagnare 'ex lege'.. della serie l'alcol fa male solo se acquistato al supermarket ad un euro.. se preso al bancone del bottegaio a 10 volte il suo valore ecco che diventa, come per magia, una Manna dal cielo. Del resto i commercianti vanno aiutati.. una categoria così onesta.. così penalizzata dall'introduzione dell'euro.. blleeaurrgghh.. scusate, un conato. Dicevamo.. dunque il buon veltroni ha davvero, lodevolmente, dimostrato d'essersi liberato dal retaggio comunista, illiberale, stalinista, pedofago, bolscevico, santorista & luttazziano.. appoggio ai palazzinari, norme ad hoc x ingrassare i commercianti, ma non solo: a suo merito va anche una politica urbanistica e della mobilità del tutto funzionale ai bisogni ed agli 'sfizi' dei poveri, bistrattati, abitanti del centro storico e dei quartieri alti. La periferia romana, che si estende per decine di kilometri quadrati, non ha pressochè Nulla.. nè servizi nè ospedali nè negozi nè centri culturali nè infrastrutture nè metropolitane nè un'adeguata rete d trasporti pubblici.. e lui, sindaco postcomunista, che fa?? ma il sottopasso alla Farnesina (sede del ministero degli esteri n.d.a.), è ovvio! così il ministro e i suoi portaborse ci metteranno 70 secondi in meno x raggiungere il posto di lavoro.. cappuccino e briòche in tutta tranquillità.. (ma la motivazione ufficiale sarà: "decongestionare il traffico in una zona di snodo fondamentale"). E vai con il sottopasso.. unica opera pubblica rilevante della gestione veltroni, se ne sentiva il bisogno. Ma il bello deve ancora venire.. ebbene si dà il caso che l'intera periferia orientale di roma (circa 700 mila abitanti, per intenderci) avesse, fino a 24 ore fa' minuto più minuto meno, un'UNICA linea di trasporto che la metteva in collegamento con la metropolitana. Trattavasi comunque di un 'ora - un'ora e mezza di viaggio con almeno 2 'cambi', ma in qualche modo alla fine si arrivava alla meta.. pardòn, alla metro. Ebbene, da ieri la linea in questione è abolita.. o meglio esiste ancora, ma serve tutta un'altra zona (mai sentito parlare di 'guerra tra poveri'..?). Risultato: se prima per raggiungere la metro (non il centro, si badi bene, la metro) occorreva un'ora, adesso occorre un'ora e mezza ben che vada. Del resto come può un privilegiato come walter veltroni, figlio di cotanto pater, rendersi conto dei disagi del proletariato? avrà mai preso un autobus in vita sua..? a tredici anni, forse, quando Battista prese l'influenza. Se andate sul sito atac di roma, poi, vedrete che tale geniale innovazione è pubblicizzata con una frase tipo "implementato il trasporto pubblico in periferia". Emmècojoni, direbbe un mio zio naif. Wa(l)ter veltroni: una sorta di robin hood schizofrenico e reazionario che toglie ai poveri per donare ai ricchi.. il che, tradotto, significa ASSENZA DI MOBILITA' SOCIALE, non soltanto in senso figurato.. ma proprio letterale! ossia nun-ce-se-pò-move dal ghetto.. si è 'rifiuti' urbani e come tali si deve marcire quanto più lontano dall'opulento centro.. o addirittura dalle zone semiperiferiche dove si trovano i servizi essenziali. E', provocazioni a parte, una SCELTA DI SISTEMA consapevole.. una dichiarazione (fattuale) di intenti e di valori.. una scelta di campo ben precisa. Si sta dalla parte dei potenti, dell'alta borghesia, dei privilegiati, della grande impresa e dei palazzinari. In quartieri dove gli abitanti hanno 3 macchine a famiglia vi sono 4 o 5 linee (deserte) che compiono tutte lo stesso percorso. Ai margini della città è negato il più elementare diritto alla libera circolazione degli individui. Non male.. non male davvero, specialmente se si tiene conto dei buoni propositi che il sindaco espresse all'indomani della sua elezione: "Le quattro priorità di Veltroni - E' stato accolto da un applauso caloroso l'intervento del sindaco di Roma Walter Veltroni alla Conferenza programmatica dei Democratici di Sinistra in corso a Firenze. Va subito al sodo Veltroni e, dopo aver citato Bersani (che ieri aveva detto: "dobbiamo parlare all'altezza degli occhi dei cittadini"), ha osservato che sì, "proprio questo fa la differenza". Il sindaco della Capitale parla della difficile situazione in cui vive la maggior parte dei cittadini italiani, quella classe media che per cinquanta anni si era sentita la colonna portante del Paese e che oggi è a rischio povertà. Tra questi le categorie più a rischio sono gli anziani non autosufficienti e gli immigrati. "Undici milioni di cittadini italiani sono oggi a forte rischio povertà, - dice Veltroni - il 6,8 per cento della popolazione è considerato in uno stato di indigenza assoluta". Proprio la lotta alla povertà è il primo dei quattro punti che Veltroni pone al centro del programma." [da www.dsonline.it] ..che dire.. evviva la coerenza! Speriamo che al governo del paese QUESTA sinistra, sempre meno Speranza Egalitarista e sempre più Male Minore, sappia fare altre scelte." RGT
Titolo originale A Streetcar Named Desire
Regia di Elia Kazan
Con Vivien Leigh, Marlon Brando, Kim Hunter, Karl Malden
Regia di Alessandro D'Alatri
Con Burt Young, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Milillo, Sabrina Ferilli, Orsetta De Rossi
Regia di Mario Mattòli
Con Eduardo De Filippo, Titina De Filippo, Aldo Fabrizi, Walter Chiari
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