Per tutti coloro che hanno sottovalutato (e tuttora sottostimano) le qualità artistico-istrioniche del Celentano cinematografico. Per quanti, insomma, hanno del Re degli Ignoranti un'immagine cinematograficamente distorta. E per aiutare a comprendere meglio i successi televisivi, incluso il recentissimo "RockPolitik".
PS. Un particolare ringraziamento al buon Fittante, grazie al cui studio esegetico ho potuto riscoprire meglio l'Adriano nazionale.
Con Adriano Celentano, Ottavia Piccolo, Saro Urzì, Francesca Romana Coluzzi
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Una delle pellicole più opinabili di Germi, ma paradossalmente una delle migliori prove dell'Adriano attore, davvero a suo agio in un clima bucolico che dispregia il caos urbano (come ostentano i titoli di testa) a favore della campagna.
L'istrionismo lunare di Celentano, affiancato da un Pozzetto altrettanto in forma, è la carta vincente di una commedia accolta, all'epoca, molto male. Forse non eccelsa, ma non da buttare.
Un prete. Che interpreta la religione (e Sant'Agostino) a modo suo, come l'ecologia: a passi di danza. E va pure in televisione. La quintessenza dello zen celentaniano: che si vuole di più?
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