è fottutamente marrone. certo gli dò ragione, non sarò di certo io a mettere in dubbio decreti stagionati di disillusione nichilistica: arrivano i miei amici mi stringono la mano, che al momento è occupata, ma a loro non importa e ciò non può che farmi piacere, la scuotono, sì, la scuotono. e mi dicono, esterefatti dalla verità che la mia boccuccia ha declamato ricamandola di controretorica abusata, che sì, sì, sì. Sì. quindi dicevo, sottolineano la mia grandezza, anche loro hanno le mie stesse controimpressioni. sono contro e disillusi come me. ma forse qui avrei dovuto usare un altro termine. ho ragione è questo che importa. impartisco anche lezioni a domicilio nella tua casella di posta, mi sto specializzando in "omosessualità e lealtà", ed essendo studente laureando gradirei lauto compenso, insomma. sintetizzo la realtà in frasi concise, poi le puoi usare come spot da propaganda o mal che vada se sei un ragazzino indeciso se essere protopunk o protonerd te le puoi scrivere sul diario. se vuoi. vuoi? vuoi, lo so. continua a stringere, non lasciarmi sfuggire. vuoi? vuoi, so anche questo. sogno e son desktop in meno di un istante, mi sfog(gi)o, ti giudico, oggi tocca a te o misero sondaggista (io sono per il POPolo, ma tu sei troppo genuino, che diamine), sei contro o a favore? mi guardo allo specchio. mi ricorda qualcosa, qualcuno, ritorno marrone. potrei andare avanti per ore a mostrare la costruzione del mio aMorE. ma descrivere me stesso mi diverte solo per poche righe. troppo facile da destrutturare, troppo facile da mandare a cagare.
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