Le nove vite di Fritz il gatto
- Animazione
- USA
- durata 77'
Titolo originale The Nine Lives of Fritz the Cat
Regia di Robert Taylor
Le semplicissime, disadorne unghie che affondano la propria sonnolenta doppiezza nelle molli carni del Giusto. Il Re non è mai stato così vestito. Bardato per bene di stole e pellicciotti, a preservare la di sè sanissima baldanza. Ad ogni tiepido sospiro che s'azzarda a levarsi dal silenzio, Egli risponde con un gesto della mano. Noncuranza. Ecco cosa, l'essenziale è potersela permettere. Lo svogliato cadenzare i propri torti con 'sublimi' allusioni da bordello di terz'ordine.. l'incessante autopropaganda volta a distrarre il prossimo da sè, più che ad attrarlo.. lo stridulo elargire lezioni e moniti. Ogni Editto che si rispetti viene emanato su pergamene di tessuto organico. Ciò che racchiuse linfa, e Vita, oggi fa da cuscino ad un inerte stuolo di menzogne. Raccontate ad arte. Ben scritte. Enormemente ornate, perciò credute. Non si dà di certo retta ad una brezza sottile. Non ci si sofferma ad osservare un filo d'erba intento ad esserCi, ad esistere e mostrarsi per quel che è. Ma con quanto stupore.. con quanta annichilita curiosità ci si soffermerà a guardare un cataclisma epico.. una scena di guerra, di devastazione e di morte.. con quanta enfatica morbosità si resterà ad osservare un incidente stradale.. o due torri che crollano nel bel mezzo d'un sonnolento mattino newyorkese. E non per lo sdegno legato al gesto, si badi bene.. non per riflettere sulle conseguenze o sulle motivazioni che tale evento ha ed avrà avuto.. no, ci si ferma a GUARDARE per il gusto del crollo in sè. Per l'effetto speciale da premio oscar. Per la dinamica distruttiva modello - domino che neanche il più spettacolare degli action movie targato Bruckenheimer saprà mai regalare. Si preferisce prestare la propria attenzione a ciò che è morte.. a ciò che è orrore e distruzione.. a ciò che è menzogna, raggiro, ipocrisia abbellita, prevaricazione e simulazione.. a ciò che di più laido e meschino è racchiuso nella natura umana. Il Bello si dà per scontato. Un prato fiorito e popolato da laboriosi insetti è noioso. E ci macchia i jeans Armani. Il Puro è stupido. Un essere semplice è spesso un soggetto da evitare.. uno stolto, un 'fallito', uno con cui non farsi vedere in giro. Il Vero fa paura. La sincerità è spesso scansata come la peste.. evitata ad arte, temuta, combattuta quotidianamente. "Sei un cane" viene usato come insulto. Occorre dire altro? I tristi risultati della dittatura estetica contemporanea. I gerarchi Edonismo, Protervia, Insipienza, Intolleranza s'apparecchiano un banchetto pantagruelico. Chiedo venia se utilizzo questi spazi per tali superflue riflessioni.. potrei usarli per pubblicare numeri di carte d'identità altrui o per lamentarmi della mancata accensione dei riscaldamenti centralizzati, come vedo fare da altri utenti e come certamente lo staff gestoriale gradirebbe si usassero. Invece scelgo un'altra via. Percorsa da pochi certo, poco battuta e non presente sulle carte autostradali in commercio. E' una via scoscesa. A percorrerla ci si ferisce, ci si sporca l'abito 'buono' e si fanno incontri inattesi. Spesso deludenti, altre volte graditi. E' la lunghissima ed accidentata Via che porta alla consapevolezza. E dunque alla Solitudine più fiera.
Titolo originale The Nine Lives of Fritz the Cat
Regia di Robert Taylor
Titolo originale Street Trash
Regia di James Muro
Con Mike Lackey, Bill Chepil, Marc Sferrazza, Jane Arakawa, Nicole Potter
Titolo originale La jetée
Regia di Chris Marker
Con Hélène Chatelain, Davos Hanich, Jacques Ledoux
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